Stipendi insegnanti: ecco quanto dovrebbero guadagnare realmente

Antonio Cosenza

23 Gennaio 2020 - 17:39

Quanto dovrebbe guadagnare realmente un insegnante italiano? Se si considera il lavoro sommerso quasi il doppio rispetto ad un normale stipendio.

Stipendi insegnanti: ecco quanto dovrebbero guadagnare realmente

Di stipendio degli insegnanti italiani si discute da tanto (forse troppo) tempo. Nonostante i continui proclami, però, non si è mai arrivato ad un intervento concreto che riesca ad eguagliare lo stipendio dei docenti italiani a quello dei colleghi europei.

Nel 2020 il divario resta ancora molto ampio e neppure il rinnovo di contratto - viste le cifre di cui si parla per l’aumento di stipendio - riuscirà a colmare questa differenza. Ma quanto dovrebbero guadagnare realmente gli insegnanti italiani? I sindacati chiedono un aumento di almeno 120,00€ così da far fronte alla perdita del potere d’acquisto causata dal blocco delle retribuzioni che è durato per circa dieci anni.

La cifra su cui il Governo sembra essere disposto a trattare, però, sembra essere più bassa: 96,00€ medi e lordi, comprensivi della conferma dell’elemento perequativo (in sostanza ci sarebbero circa 75,00€ medi lordi in più rispetto all’attuale retribuzione).

Stando a quanto emerge da un recente studio promosso dalla giunta provinciale dell’Alto Adige, però, lo stipendio degli insegnanti dovrebbe essere molto più alto di quant’è oggi se non altro perché bisognerebbe considerare anche le ore di lavoro sommerso, ossia il tempo che un docente impiega a svolgere - fuori dal normale orario di lavoro - le attività necessarie ai fini di un corretto insegnamento.

Insegnanti: quante sono le ore di lavoro sommerso

In molti credono che il lavoro dell’insegnante sia solamente quello svolto durante le ore a scuola; in realtà non è così, anzi. La maggior parte del lavoro, infatti, è quello non retribuito in quanto svolto nel tempo che per il docente dovrebbe essere libero.

Pensiamo al tempo che un insegnante impiega per la correzione dei compiti, o anche quello per l’autoaggiornamento o alla preparazione di una lezione. Tutte attività che richiedono tempo ulteriore, in quanto difficilmente un insegnante può occuparsene a scuola durante l’orario di lavoro retribuito.

Ebbene, lo studio della giunta provinciale dell’Alto Adige ha quantificato quante sono le ore di lavoro sommerso che un insegnante è solito svolgere per compiere bene il suo lavoro. Nel dettaglio, in media un docente lavora per altre 36 ore a settimana, un’enormità se si considera che nel computo di un anno fanno circa 1.643 ore. I più “occupati” sono gli insegnanti di ruolo (1.660 ore in un anno), specialmente se nelle scuole superiori (1.677 ore annuali).

Questo lavoro sommerso non viene pagato, per la fortuna delle casse pubbliche. Infatti, se si considera che in media un’ora di lavoro costa 17,50€, staremmo a più di 1.000€ al mese non retribuiti.

Ovviamente con questo non vogliamo dire che un docente dovrebbe guadagnare 1.000,00€ in più rispetto ad oggi, ma solo che questa categoria meriterebbe maggiore attenzione da parte dell’amministrazione.

Perlomeno la richiesta dei sindacati, ossia un aumento di circa 120,00€ mensili, dovrebbe essere presa in considerazione, specialmente se si considera la differenza che c’è tra un docente impegnato in Italia e i suoi colleghi europei.

Il Ministro Azzolina annuncia: ridurremo gli impegni dei docenti

Nel frattempo il nuovo Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha assicurato i sindacati del fatto che il MIUR sta lavorando per ridurre gli adempimenti amministrativi che gravano su docenti e Dirigenti Scolastici.

Serve “un’innovazione didattica che metta a sistema le migliori pratiche già sperimentate sul campo dai docenti”, con lo scopo anche di ridurre proprio le ore di lavoro sommerso a cui questi sono soggetti.

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