Stipendi, quanto aumenta davvero la busta paga per colf, badanti e baby sitter

Stefano Rizzuti

17 Gennaio 2023 - 09:57

Dalla busta paga di gennaio del 2023 aumentano gli stipendi per i lavoratori domestici: di quanto crescono i salari mensili per colf, badanti e baby sitter per l’adeguamento all’inflazione.

Stipendi, quanto aumenta davvero la busta paga per colf, badanti e baby sitter

Aumenti in arrivo in busta paga per colf, badanti e baby sitter. Ma, anche, per le famiglie, per le quali si prospetta una vera e propria stangata. La riunione al ministero del Lavoro della commissione nazionale per l’aggiornamento retributivodel contratto nazionale del lavoro domestico si è chiusa senza raggiungere un’intesa.

E senza accordo scatterà l’adeguamento dell’80% delle retribuzioni minime sulla base del dato Istat sull’inflazione. Tradotto in parole più semplici, da gennaio i salari di colf, badanti e baby sitter saranno più alti del 9,2%, a cui aggiungere anche un aumento del 100% per le indennità di vitto e alloggio.

Con stipendi così alti, però, secondo Assindatcolf, il rischio è di un aumento del ricorso al lavoro nero. Che tocca già percentuali altissime in questo settore: secondo un rapporto dell’associazione Domina il tasso d’irregolarità è superiore al 52% contro una media nazionale del 12%. Vediamo, quindi, quanto aumentano davvero gli stipendi per circa due milioni di lavoratori domestici.

Il contratto nazionale del lavoro domestico

A stabilire l’aumento di stipendio per colf, badanti e baby sitter (ma anche per altre categorie come autisti e cuochi, solo per fare un esempio) è il contratto nazionale del lavoro domestico. E, in particolare, l’articolo 38. Ad applicarlo, in qualità di datori di lavoro, devono essere le famiglie. Il testo prevede un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all’inflazione: il dato di riferimento sull’inflazione è quello Istat del 30 novembre di tutti gli anni.

Spetta a una commissione nazionale, formata dai datori di lavoro e dai sindacati, aggiornare le retribuzioni annualmente. In caso di mancato accordo l’adeguamento scatta in automatico ed è pari all’80% dell’inflazione e al 100% per i valori del vitto e dell’alloggio.

Colf, badanti e baby sitter: nessun’intesa sugli stipendi

Fidaldo, la Federazione nazionale dei datori di lavoro domestico, ha comunicato al termine dell’incontro che non è stato raggiunto un accordo con i sindacati. I datori chiedevano di scaglionare gli aumenti nel corso dell’anno per limitare l’impatto sulle famiglie già colpite da inflazione e caro bollette. La proposta, però, è stata rifiutata dalle sigle sindacali.

Quanto aumentano davvero gli stipendi del lavoro domestico

Per le famiglie che applicano le retribuzioni minime ai collaboratori domestici, gli aumenti nel 2023 - a partire già dal mese di gennaio - andranno da un minimo di 109 euro a un massimo di 145 euro mensili per lavoratore. Gli aumenti maggiori, come spiega Assindatcolf, riguardano i lavoratori conviventi.

Per un badante non convivente in caso di persona non autosufficiente, per 30 ore settimanali di lavoro l’aumento sarà di 85 euro in busta paga, con uno stipendio che passa da 926,9 euro a 1.012 euro. E aumentano anche i contributi da versare. Per un badante convivente, invece, si passa da 1.026 a 1.120,76 euro, 95 in più. Ma il costo per le famiglie è ben maggiore, con 125 euro in più mensili tra stipendio, Tfr, tredicesima e ferie.

Altro caso è quello di un baby sitter per un bambino sotto i sei anni, non convivente e a tempo piano. In caso di 40 ore settimanali di lavoro la busta paga passa da 1.234 a 1.348 euro, 114 euro in più. Per il datore di lavoro, quindi le famiglie, il costo annuo cresce da 18.958 a 20.701 euro, ovvero oltre 1.700 euro in più in un anno.

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