Il governo Meloni si appresta a varare, entro la fine della settimana, il decreto Aiuti quater: ecco cosa conterrà e le novità su gas, crediti d’imposta, bollette e bonus in busta paga.
Il primo decreto Aiuti del governo Meloni arriverà, probabilmente, entro la fine della settimana. Un intervento urgente, che l’esecutivo ha annunciato sin dal prima del suo insediamento, riguardante il caro energia con misure sui temi delle bollette, dei crediti d’imposta e del carburante.
Nel decreto Aiuti quater sicuramente ci sarà la proroga per i crediti d’imposta per le imprese: verrà confermato fino a fine anno. Stessa scadenza, quella del 31 dicembre, dovrebbe valere anche per il taglio delle accise su benzina e diesel: uno sconto di 30,5 centesimi al litro sul costo al distributore.
Le intenzioni del governo Meloni sono scritte nella Nadef e sono state sottolineate anche dalla presidente del Consiglio. Meloni ha detto chiaramente che i soldi a disposizione - 30 miliardi tra primo decreto e manovra - verranno impiegati per mitigare i costi dell’energia e non verranno dispersi “in bonus inutili”. Un modo eloquente per dire che non verrà rinnovato il bonus 150 euro in busta paga per i redditi inferiori ai 20mila euro.
Crediti d’imposta e accise benzina: cosa ci sarà nel decreto Aiuti quater
Per il decreto Aiuti quater le risorse a disposizione dovrebbero essere poco più di 9 miliardi, ovvero una cifra simile al tesoretto lasciato in eredità all’esecutivo da Mario Draghi. Il nuovo provvedimento dovrebbe arrivare entro la fine della settimana, dopo il ritorno di Meloni dall’Egitto per la Cop27.
Nel decreto si dovrebbe prevedere lo stanziamento di 4,5 miliardi per il rinnovo dei crediti d’imposta fino a fine anno. Allo stesso tempo servirà un miliardo per prorogare il taglio delle accise sul carburante. E, ancora, quattro miliardi di euro verranno impiegati per coprire gli acquisti del gas stoccato dal Gse.
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Lo scoglio della manovra per Meloni
Per la legge di Bilancio i tempi saranno, ovviamente, più lunghi. Il governo la varerà dopo il ritorno di Meloni dal G20 di Bali. Ma intanto la presidente del Consiglio ha già assicurato a Bruxelles che riuscirà a varare la manovra entro una decina di giorni. Cosa conterrà la legge di Bilancio del nuovo governo?
Praticamente certo l’abbassamento del Superbonus, probabilmente dal 110% al 90%. Così come sembra inevitabile la revisione del Reddito di cittadinanza, anche se in questo caso bisognerà prima aprire il confronto con le parti sociali, attese per mercoledì a Palazzo Chigi. Novità anche in tema di flat tax: la soglia per l’aliquota al 15% potrebbe essere innalzata agli 85/90mila euro di reddito, secondo il sottosegretario all’Economia Federico Freni.
L’incontro di Meloni con i sindacati
Mercoledì 9 novembre a Palazzo Chigi ci saranno i segretari di Cgil, Cisl e Uil: l’intenzione di Meloni è prima di tutto di ascoltarli. Le sigle sindacali chiedono interventi in favore del sostegno ai redditi, per la flessibilità in uscita in tema di pensioni, contro la precarietà e per ridurre il cuneo fiscale.
Si discuterà anche della manovra e delle misure contro il caro bollette e per la revisione del Reddito di cittadinanza. Il problema riguarda però i conti, perché solamente per l’adeguamento delle pensioni all’inflazione servono più di 20 miliardi. I sindacati spingono per trovare le risorse aumentando le tasse sugli extraprofitti, strada su cui Meloni vuole intervenire con l’obiettivo di rivedere la norma. I temi al centro del confronto saranno tanti, ma probabilmente da questo primo confronto non arriveranno decisioni definitive, ma solo qualche prima indicazione.
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