Il taglio dell’Irap 2020 che riguarda saldo e acconto previsto dal DL Rilancio è stato confermato dalla Commissione Bilancio della Camera: i beneficiari sono le imprese e i lavoratori autonomi con fatturato fino a 250 milioni di euro. Vediamo i requisiti, i soggetti esclusi e le novità.
Il taglio dell’Irap è stato confermato senza alcuna modifica dalla Commissione Bilancio della Camera: ne beneficiano le imprese con fatturato fino a 250 milioni di euro.
Tanti gli emendamenti integrativi che sono stati approvati, ma l’articolo 24 del DL non è stato modificato: il taglio dell’imposta regionale sulle attività produttive per il 2020 diventa automatico.
Non è stato approvato, dunque, il cosiddetto “emendamento Orlando”, che prevedeva lo stop all’Irap solo con una riduzione del fatturato del 33% tra i corrispettivi di aprile 2020 e aprile 2019.
Rimane sempre valida la precisazione che riguarda il versamento di quanto dovuto per il saldo e l’acconto dell’Irap per il 2020: l’importo dovuto per il versamento è escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo nel 2021.
Inoltre, non è dovuto il saldo Irap per il 2019, pur rimanendo l’obbligo di versare quanto dovuto per gli acconti del 2019.
Manca ancora l’ultimo passaggio, ovvero la fiducia della Camera e l’approvazione finale del Senato, che deve avvenire entro e non oltre il 18 luglio 2020. Visti i tempi stretti, il Senato probabilmente non avrà modo di apportare ulteriori modifiche al testo del DL.
Vediamo le novità e quali sono i soggetti esclusi dall’agevolazione.
Stop Irap nel DL Rilancio: taglio automatico al saldo e acconto del 2020
Lo stop all’Irap si è concretizzato nel DL Rilancio.
Il pacchetto dedicato alle imprese è il più corposo tra quelli del nuovo provvedimento.
Per quanto riguarda il taglio dell’Irap, si tratta di un provvedimento una tantum previsto dall’articolo 24 del DL Rilancio:
“Non è dovuto il versamento del saldo dell’imposta regionale sul le attività produttive relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, fermo restando il versamento dell’acconto dovuto per il medesimo periodo di imposta. Non è altresì dovuto il versamento della prima rata dell’acconto dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019”
Questo significa che il taglio dell’Irap è valido solo per saldo e acconto 2020, non per quanto dovuto relativamente al 2019.
Per godere dell’agevolazione l’imprenditore semplicemente non dovrà pagare nulla il prossimo 30 giugno.
È stato poi aggiunto un ulteriore inciso, per dipanare i dubbi legati alla precedente formulazione della norma:
“l’importo di tale versamento [riferito proprio al primo acconto] è comunque escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per lo stesso periodo d’imposta.”
Dunque, il taglio dell’Irap diventa automatico ed effettivo, e avrà un’influenza notevole sulla riduzione dell’imposta per il 2020, visto che non si trasformerà in un maggior importo da versare per il saldo di giugno 2021.
Stop Irap nel decreto Rilancio: requisiti imprese, soggetti esclusi e novità
Ma quali sono i requisiti richiesti alle imprese per poter beneficiare della sospensione dell’Irap?
Potranno beneficiare del “taglio una tantum” le imprese con fatturato fino a 250 milioni di euro.
Dunque, l’appuntamento del 30 giugno salterebbe per una platea molto ampia, pari a circa 1,8 milioni di imprese.
La norma del decreto stabilisce anche quali sono i soggetti esclusi da tale agevolazione: si tratta delle banche e gli altri enti e società finanziari, le imprese di assicurazione, le Amministrazioni e gli enti pubblici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA