“Lo stop al vaccino J&J è un duro colpo destinato ad avere effetti devastanti e di lunga portata”
Lo stop al vaccino Johnson & Johnson da parte della FDA? “Avrà effetti devastanti”. Si tratta del parere della dottoressa Kavita Patel, in passato parte dell’amministrazione Obama.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla CNBC, Patel ha dichiarato che la raccomandazione della Food and Drug Administration potrebbe finire per avere un impatto forte e duraturo sulla lotta alla pandemia degli Stati Uniti e non solo.
Ha infatti parlato di una decisione destinata a farsi sentire, anche dal punto di vista delle forniture di vaccini attualmente in mano agli USA.
Contrariamente a quanto assicurato da diverse figure del settore sanitario, spiega infatti che le dosi di Pfizer e Moderna non saranno in grado di colmare le mancanze create dalla sospensione di Johnson & Johnson.
Stop Johnson & Johnson “avrà effetti devastanti”. L’opinione
La decisione della FDA segue la segnalazione di 6 gravi casi di trombosi su altrettanti destinatari del vaccino del colosso farmaceutico statunitense.
L’ente regolatore ha presentato la sua valutazione come mossa dalla cautela, mentre Johnson & Johnson ha evidenziato la mancanza di una “chiara relazione causale” tra simili episodi e il vaccino.
Ma, qualunque sia l’esito della vicenda, per Patel anche uno stop temporaneo potrebbe complicare la campagna vaccinale statunitense e diffondere nuove sensazioni di sfiducia sui vaccini:
“A chiunque sia titubante vorrei dire: pensate al fatto che abbiamo ancora a che fare con morti, ricoveri e tutti gli effetti del coronavirus. I vaccini hanno dimostrato di essere efficaci per tutte queste situazioni: prevenire i decessi è l’opzione decisamente migliore al momento”.
Mentre in molti nel settore sanitario si affrettano a evidenziare come un supplemento di dosi Moderna e Pfizer sarà in grado di colmare le eventuali carenze innescate dallo stop a J&J, per la dottoressa Patel non è affatto così semplice:
“Per chiedere dosi supplementari ci vuole del tempo, questo vuol dire che almeno per le prossime due o tre settimane non potremo sostituire le dosi mancanti, ed è inevitabile che ci andremo incontro a un rallentamento della campagna vaccinale e della lotta al virus”.
Ma esiste anche - nota ancora Patel - una terza opzione: per compensare le dosi perse, gli Stati Uniti potrebbero prendere in considerazione la possibilità di ritardare la seconda somministrazione dei vaccini Moderna e Pfizer.
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