I prezzi di Eni sono in difficoltà sull’ultimo supporto prima di creare una seconda gamba di ribasso. Vediamo come impostare le strategie operative con i certificati StayDOWN di SocGen
Dallo scorso 11 luglio, i corsi di Eni hanno iniziato ad evidenziare debolezza, complici anche i ribassi del prezzo del petrolio. A contribuire all’indebolimento del quadro sono stati anche i conti del secondo trimestre del 2019, i quali hanno deluso le attese degli analisti (per approfondire).
Eni, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, a respingere i prezzi sono state la media mobile semplice a 200 giorni e la linea di tendenza che collega i top del 17 maggio a quelli del primo luglio 2019. L’avanzata dei venditori è poi stata fermata dal supporto a 14,22 euro, ereditato dai minimi del 24 gennaio scorso. La validità di quest’ultima zona è evidenziata anche dalla presenza del 50% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai lows del 3 giugno ai massimi dell’11 luglio 2019.
Se questo livello di concentrazione di domanda dovesse venire violato, le quotazioni potrebbero dirigersi verso i 13,61 euro, dove è presente il supporto dinamico di medio periodo disegnato collegando i lows dell’11 luglio a quelli del 29 agosto 2017.
A corroborare l’ipotesi di un ribasso è anche la violazione della trendline disegnata con i minimi del 3 e del 18 giugno scorsi.
Strategie operative con i certificati StayDOWN
Visto quanto emerso dall’analisi, in caso di rottura di 14,22 euro è ragionevole attendersi una prosecuzione delle vendite fino all’area dei 13,60 euro. In tal senso, si potrebbe valutare un’operatività di stampo short con il certificato StayDOWN di Société Générale di ISIN LU1946263636.
Questo prodotto si distingue per avere una sola Barriera, quella Superiore, a 15 euro. Il livello in essere costituisce un ottimo stop loss: se dovesse venire recuperato infatti, i compratori potrebbero proseguire nella fase ascendente. Qualora si credesse che i corsi possano rimanere sotto i 15 euro (senza mai toccare tale soglia) fino al 20 dicembre 2019, la massima redditività sarebbe pari al 42,25%.
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