Italia, Giappone e Regno Unito hanno raggiunto un accordo per la realizzazione di Tempest, un jet da guerra di sesta generazione: dai costi alle caratteristiche, tutti i dettagli.
Super caccia Tempest: in un periodo come questo che stiamo vivendo, con lo spettro di un allargamento della guerra oltre i confini ucraini che continua a spaventare il mondo intero, l’annuncio dell’intesa trovata su questo jet di sesta generazione di certo è una notizia non trascurabile anche per i costi stimati.
Italia, Regno Unito e Giappone , hanno reso noto l’avvio di una collaborazione per lo sviluppo e la realizzazione di Tempest, il jet supersonico di sesta generazione che nei programmi dei tre Paesi andrà a sostituire quelli attualmente in dotazione.
Stando a quanto dichiarato dal primo ministro britannico Rishi Sunak, i tre Paesi inizieranno nel 2024 a sviluppare Tempest che, se tutto dovesse procedere senza intoppi, sarà pronto per essere utilizzato nel 2035.
Quello di Tempest è un progetto al quale da tempo stanno lavorando Italia e Regno Unito, con il Giappone che alla fine ha deciso di unirsi al programma anglo-italiano: per Tokyo si tratta del primo piano militare sviluppato senza la cooperazione con gli Stati Uniti dal secondo dopoguerra a oggi.
leggi anche
L’Europa si prepara alla guerra: +70 miliardi di spesa militare fino al 2025, ok dell’Italia
Tempest: il nuovo jet di Italia, Regno Unito e Giappone
Il BAE System Tempest è un caccia multiruolo stealth, ovvero invisibile ai radar; quando nel 2035 dovrebbe essere operativo, sarà in forza alla nostra Aeronautica Militare, alla RAF britannica e alla Kōkū Jieitai giapponese.
Come annunciato da Regno Unito, Italia e Giappone, le fase di progettazione e sviluppo prenderà il via nel 2024 e coinvolgerà Leonardo e altri partner come il consorzio europeo MBDA, Mitsubishi Heavy Industries e il ministero della Difesa britannico.
Del super caccia Tempest nel Regno Unito se ne parla dal 2018, con lo scoppio della guerra in Ucraina che probabilmente ha accelerato i tempi per la fumata bianca; nel 2019 l’Italia ha firmato una lettera di intendi per aderire al progetto, con anche il Giappone che alla fine ha scelto di prendere parte al programma.
Trattandosi di un jet da guerra ed essendo ancora in una fase di sviluppo, ancora non si hanno molti particolari in merito alle caratteristiche di Tempest. Da quanto è trapelato finora, si tratterà di un super caccia di sesta generazione che potrà operare anche senza equipaggio a bordo, potrà lanciare missili ipersonici e avrà la capacità di coordinare anche dei gruppi di droni.
I costi
Quando nel 2021 in Italia è stato approvato il Documento programmatico pluriennale, contenente tutti i piani di difesa fino al 2023, Tempest è stato illustrato come il progetto militare più costoso.
Come riportato da La Repubblica, dal 2021 al 2023 è stato messo in conto dal ministero della Difesa un costo di 20 milioni l’anno per poi salire, in un arco temporale stimato in quindici anni, fino a un investimento totale di 6 miliardi; la spesa però dovrebbe aumentare visto che anche il ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe stanziare dei fondi in merito al progetto.
Si tratta comunque di costi per l’Italia relativi solo alla fase di progettazione e di sviluppo, con il nostro Paese che poi dovrà mettere di nuovo mano al portafoglio per acquistare materialmente i jet.
Il Regno Unito invece al momento ha stanziato da qui al 2025 2 miliardi di sterline per Tempest, con i costi totali del progetto che secondo il The Guardian alla fine potrebbero arrivare a sfiorare i 25 miliardi di sterline.
“Le tre nazioni condivideranno i costi di sviluppo, anche se una decisione finale sui contributi esatti sarà decisa sulla base di una valutazione congiunta dei costi e dei bilanci nazionali - è stato specificato nella nota congiunta diramata dai leader Sunak, Meloni e Kishida -. Lavorando insieme in uno spirito di pari partnership, condividiamo i costi e i benefici di questo investimento nelle nostre persone e tecnologie”.
In sostanza il progetto del jet di sesta generazione Tempest dovrebbe avere un costo complessivo di decine di miliardi di euro, ma ancora nel dettaglio non è dato sapere quanto spenderanno Regno Unito, Italia e Giappone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA