Dopo l’ennesima protesta degli esodati del superbonus qualcosa sembra smuoversi nel governo e presto potrebbe arrivare un decreto urgente che risolverà il problema.
Prosegue ad oltranza la protesta di tutte quelle persone che hanno dei crediti dovuti ai lavori edilizi effettuati con superbonus o altri bonus, incagliati, cioè ceduti ma non ancora accettati dal cessionario. Sono diversi mesi che un gruppo numeroso di persone chiede risposte e provvedimenti urgenti per risolvere il problema ma il governo sembra non volerne sapere.
Ieri è andato in scena un nuovo presidio sotto la sede del ministero dell’economia e finanze alla presenza anche del leader del movimento 5 stelle Giuseppe Conte e dei rappresentati del Pd, Antonio Misiani e Ubaldo Pagano. Dopo l’ennesimo giorno di protesta, finalmente c’è stato l’atteso incontro tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Conte. Come riferito dal leader dei pentastellati qualcosa è sembrato smuoversi e a breve potrebbe arrivare un decreto ad hoc per risolvere il problema e sbloccare i crediti incagliati.
Crediti incagliati Superbonus, in arrivo la soluzione?
Giuseppe Conte in uscita dagli uffici del Mef ha dichiarato di aver avuto un lungo confronto con il ministro Giorgetti e i suoi tecnici. La richiesta avanzata è quella di arrivare ad una soluzione con un decreto urgente che prima dell’autunno possa finalmente sbloccare i crediti incagliati. Sono state presentate anche delle soluzioni pratiche per risolvere il problema e nei prossimi giorni il confronto proseguirà per cercare di trovare la quadra.
Ciò che ha annunciato Conte però è che c’è stata l’apertura e la disponibilità massima del governo a sbloccare i crediti tramite un decreto urgente andando ad individuare anche una platea più ampia di quella che interessa attualmente.
Chi sono gli esodati
La cessione dei crediti fiscali introdotta per gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie con il decreto Rilancio sono state man mano ridimensionate sia per le numerose truffe ai danni dello Stato sia per l’eccessiva onerosità degli incentivi causata sopratutto dall’aumento dei costi dei materiali. Il risultato è che ci sono tantissime imprese con crediti incagliati, che non possono cedere più i crediti maturati, ma non hanno nemmeno liquidità per pagare operai e fornitori. Secondo le stime i crediti incagliati che si sono accumulati negli ultimi anni arrivano a 30 miliardi di euro.
Con il blocco della cessione del credito dello scorso 16 febbraio diverse banche e poste non hanno più accettato i crediti fiscali e questo sta mettendo in serie difficoltà tantissimi cittadini e imprese che non possono riscattare i propri crediti derivanti da lavori edilizi.
Le pratiche per procedere alla cessione sono molto lunghe e richiedono diversi mesi per essere istruite. La scadenza per cedere i crediti del 2022 è il 30 novembre 2023. Senza cessione si perdono le 4 annualità, le spese potranno solo essere portate in detrazione su 10 annualità a partire dal 2024, con 1 anno di ritardo. Questo comporterà che diverse persone e imprese non avranno la liquidità necessaria per portare a termine i lavori.
Una delle prime richieste che gli esodati chiedono è la proroga delle scadenze previste per le unifamiliari al 30 settembre e 31 dicembre 2023 e per i mini-condomini prevista al 30 giugno 2024.
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