Il decreto Superbonus è in discussione in commissione alla Camera: come cambierà e per quali casi, sicuramente, torneranno cessione dei crediti e sconto in fattura?
Qualche certezza sembra già esserci, ma le modifiche al decreto Superbonus devono ancora essere definite con precisione. Soprattutto su alcuni aspetti. Per il momento sembra evidente la convergenza su punti come lo sblocco dei lavori in edilizia libera e il sismabonus. Su altro, invece, si attende di capire anche la volontà del governo.
Entro martedì 7 marzo alle ore 12 devono essere depositati gli emendamenti parlamentari al decreto in commissione Finanze alla Camera. Provvedimento che dal 17 febbraio ha sospeso la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per tutti i bonus edilizi. Secondo le previsioni del Sole 24 Ore, gli emendamenti dovrebbero essere più di 400.
Il governo, invece, punta a piccole correzioni, soprattutto quelle relative al periodo transitorio (e quindi ai lavori in edilizia libera). In più vorrebbe reintrodurre lo sconto in fattura per alcune situazioni specifiche, come per il sismabonus e le onlus. Cosa cambierà per il Superbonus e per i bonus edilizi?
Caldaie e infissi, per chi torna lo sconto in fattura
Il primo intervento è quello sui lavori in edilizia libera. Bisogna risolvere il problema relativo allo sconto in fattura per caldaie, condizionatori e infissi per cui si è pagato l’anticipo prima del 16 febbraio, cioè prima dell’entrata in vigore del decreto Superbonus. Poi la sospensione della cessione dei crediti ha bloccato tutto.
Cosa succede per chi ha pagato l’anticipo e non ha ancora eseguito i lavori? Serve una soluzione per chi si ritrova in questa situazione e rischia di perdere lo sconto in fattura. Per questi casi tutti i partiti vogliono riaprire i termini per il blocco delle cessioni. Soprattutto sull’edilizia libera, quindi i lavori che non necessitano della Cila.
Questi lavori sono legati alla loro effettiva esecuzione, ma è possibile che avvengano a molta distanza dal pagamento o dal versamento del primo acconto. L’idea è quella di far slittare il blocco delle cessioni per questi singoli casi. Potrebbe bastare, semplicemente, di far accedere allo sconto in fattura facendo riferimento solamente alla data dell’acconto, risalendo tramite i bonifici parlanti.
Superbonus e bonus edilizi, per quali torna sicuramente la cessione
Gli emendamenti annunciati dai diversi partiti riguarderanno quattro diversi aspetti. Per ora c’è molta convergenza sul ritorno della cessione dei crediti per il sismabonus: sul tema si è espresso a favore anche il governo. Lo sconto in fattura varrebbe, quindi, per gli interventi di ricostruzione, soprattutto quelli riguardanti le zone colpite dal terremoto del centro Italia.
Dagli F24 alla cartolarizzazione, le altre ipotesi
Tra i partiti c’è accordo anche sul tema delle compensazioni con gli F24, richieste dalle associazioni. Il governo, però, non è ancora convinto, soprattutto per le tempistiche: è probabile che serva qualche mese e questa soluzione potrebbe quindi saltare. Ancora più in salita la strada della cartolarizzazione per sbloccare i crediti incagliati.
In questo caso entrerebbe in gioco Cassa Depositi e Prestiti, con lo Stato a far da garante per i crediti. Il governo, in realtà, ha già scartato questa ipotesi per il rischio di alimentare il debito e per tempistiche non brevi. Infine tra gli emendamenti si propone anche una modifica delle certificazioni Soa per gli interventi di riqualificazione energetica.
Attualmente la soglia per i lavori per cui diventa obbligatoria la certificazione è fissata a 516mila euro. Si potrebbe far scendere questo limite a 250mila euro, garantendo così un maggiore accesso alle imprese.
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