Superbonus, quando va cambiata la residenza?

Ilena D’Errico

22 Agosto 2023 - 08:00

Ecco quando va cambiata la residenza per non perdere la detrazione al 90% del Superbonus per le unità immobiliari unifamiliari.

Superbonus, quando va cambiata la residenza?

Il Superbonus 90% deve essere finalizzato all’abitazione principale, nella quale il titolare deve necessariamente spostare la residenza ai fini della concessione fiscale. Questo requisito, apparentemente molto semplice da soddisfare, può invece risultare problematico per coloro che non possono cambiare la residenza all’inizio dei lavori, magari perché l’immobile è inagibile.

La disciplina è individuata dalla circolare n. 13/E del 13 giugno 2023 ma, visti i soventi dubbi, è stata chiarita in modo più chiaro dall’Agenzia delle entrate. Vediamo allora quando va cambiata la residenza per usufruire del Superbonus.

Superbonus, l’abitazione principale come requisito per la detrazione al 90%

Per tutti i lavori di edilizia iniziati a partire dal 1° gennaio 2023 dalle persone fisiche, esclusa l’attività d’impresa, su edifici unifamiliari o unità familiari indipendenti dal punto di vista funzionale, la detrazione Superbonus è concessa nella misura del 90% secondo i seguenti requisiti:

  • La titolarità di un diritto di proprietà o godimento sull’immobile;
  • l’unità immobiliare deve essere l’abitazione principale del richiedente;
  • il reddito di riferimento del contribuente che sostiene la spesa deve essere inferiore a 15.000 euro, calcolati secondo le modalità previste dal Dl n. 34/2020.

L’abitazione principale corrisponde naturalmente al luogo in cui il richiedente e il suo nucleo familiare vivono in modo stabile. Nello specifico, l’articolo 10 del Testo unico delle imposte sui redditi individua l’abitazione principale come la dimora abituale del contribuente o dei suoi familiari, su cui il richiedente è titolare di un diritto di proprietà (anche nuda proprietà) o di godimento (usufrutto, uso o abitazione).

Uno dei primi dubbi che riguarda la considerazione dell’abitazione principale riguarda quindi eventuali spostamenti o diverse dimore cagionati da necessità. La normativa, però, specifica che in caso di ricovero permanente in istituti sanitari o di ricovero, non si tiene conto della variazione della dimora, purché l’unità immobiliare non sia data in locazione.

È poi direttamente conseguente la possibilità di chiedere il Superbonus anche se l’unità immobiliare rappresenta l’abitazione principale di un familiare, a patto che rientri nelle casistiche prescritte. In particolare, può essere richiesta la detrazione per l’abitazione principale di:

  • Coniuge;
  • parenti entro il 3° grado;
  • affini entro il 2° grado.

Nel rispetto di tutti i requisiti è dunque importante che una fra le persone indicate abbia la residenza nell’unità immobiliare in questione, rappresentando la residenza proprio la dimora abituale di un cittadino.

Quando va cambiata la residenza per il Superbonus 90%

Per non rischiare di perdere il beneficio è bene assicurarsi di rispettare i requisiti, fra cui anche lo spostamento della residenza. Una questione di non poco conto per quegli immobili inagibili o comunque inutilizzabili. Casistica che, peraltro, non è insolita, dato che proprio la previsione del Superbonus ha dato la spinta per lavori di edilizia non indifferenti.

Come già detto, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta rispondendo ai dubbi di un contribuente e chiarendo – con la risposta n. 377 del 2023 – che lo spostamento della residenza al termine dei lavori non pregiudica il Superbonus. Non è quindi indispensabile che l’abitazione sia adibita a dimora principale all’inizio dei lavori, ma è assolutamente necessario che il cambio di residenza avvenga entro il termine dei lavori, pena la perdita del beneficio. Non sarebbe peraltro stato attuabile un requisito più restrittivo, perlomeno non per quanto riguarda gli immobili inagibili.

Il Comune, infatti, non può negare il cambio di residenza se il cittadino risiede effettivamente nell’immobile inagibile, ma può sanzionarlo con una multa. L’Agenzia delle Entrate, comunque, è stata piuttosto elastica, perciò si conclude che il cambio di residenza per la detrazione al 90% sia eseguibile alla fine dei lavori, a prescindere dallo stato dell’immobile.

Si ricorda che, indipendentemente dai termini per cambiare la residenza, è possibile usufruire del Superbonus al 90% per le abitazioni unifamiliari entro il 31 dicembre 2023.

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