Superticket abolito dal 1° settembre: non si pagherà più la sovrattassa di 10 euro per visite specialistiche ed esami clinici. La novità entrerà in vigore in tutta Italia: vediamo cosa cambia e per chi.
Superticket abolito dal 1° settembre 2020: ma cosa cambia e per chi? Settembre inizia con una buona notizia per tutti coloro che dovranno fare visite specialistiche ed esami clinici per il quale era necessario pagare il sovrapprezzo.
A onor del vero bisogna ricordare che molte Regioni lo avevano già abolito, o comunque ridotto, ma dal 1° settembre il superticket scompare del tutto: una novità apprezzata dai non esenti, ovvero -tra le varie categorie- coloro che hanno tra i 6 e i 65 anni e che guadagnano più di 36.000 euro.
Rimane invece da pagare il ticket, che può arrivare fino a 36 euro a ricetta.
Superticket abolito dal 1° settembre per esami clinici e visite specialistiche
Novità in ambito sanitario: abolito, dal 1° settembre, il superticket. Per la sua eliminazione, prevista dalla legge di Bilancio 2020, il Governo ha stanziato 550 milioni di euro: 185 milioni per il 2020 e il resto per gli anni successivi.
Visto che in molte Regioni (come Emilia Romagna, Basilicata, Valle D’Aosta, Friuli, Lombardia e Sardegna) il superticket era già stato abolito o ridotto, il Governo ha tenuto in considerazione i minori introiti nelle realtà locali.
Tutte le Regioni quindi riceveranno, nel fondo sanitario nazionale, le risorse necessarie per rimpiazzare le entrate mancanti provenienti dalla tassa: i soldi sono calcolati in base alla popolazione e all’età. Per esempio, la Lombardia riceverà 92 milioni, la Campania 51, il Lazio 53.
Esulta il ministro della Salute Roberto Speranza per la cancellazione del superticket, pesato soprattutto per le tasche di chi ha un reddito basso.
Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e...
Pubblicato da Roberto Speranza su Sabato 29 agosto 2020
Superticket abolito dal 1° settembre 2020: cosa cambia e per chi
Cosa cambia con l’abolizione del superticket? Chiaramente la tassa non veniva pagata da chi era esente, ovvero:
- in base alla fascia d’età (bambini con meno di 6 anni e over 65);
- chi guadagna meno di 36.000 euro;
- gli affetti da malattie rare e croniche individuate dal Ministero della Sanità;
- disoccupati;
- i titolari di pensione minima o pensione sociale;
- gli invalidi civili, invalidi di guerra e invalidi per motivi di lavoro e servizio.
In un primo momento il superticket poteva arrivare fino a 30 euro: le ricette quindi venivano a costare oltre 60 euro (36 euro di ticket più 30 euro di superticket).
Come anticipato, ogni Regione ha potuto applicarlo in modo differente, col risultato di un superticket in vigore a macchia di leopardo. Alcune Regioni, come la Liguria, hanno applicato la sovrattassa direttamente sulla ricetta: di conseguenza, prestazioni prima non troppo costose (come gli esami di base o le radiografie) abbiano subìto un aumento del 30-40%, rendendo il settore privato molto più competitivo sui prezzi.
Altre Regioni, come Lombardia e Piemonte, applicavano il siperticket in modo proporzionale al valore della ricetta. In Toscana invece era proporzionale al reddito.
Dal 1° settembre anche chi non appartiene alle categorie esenti non dovrà più pagare la tassa di 10 euro, applicata al ticket già pagato, per le prestazioni ambulatoriali, quindi visite specialistiche e per gli esami clinici.
Rimane da pagare invece il ticket “standard”, che arriva fino a 36 euro a ricetta per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.
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