Svolta dall’8 febbraio, i Paesi baltici romperanno completamente con la Russia

Alessandro Nuzzo

4 Gennaio 2025 - 14:27

Svolta storica per i paesi baltici che tra circa un mese porranno fine alla dipendenza elettrica dalla Russia per collegarsi al sistema europeo.

Svolta dall’8 febbraio, i Paesi baltici romperanno completamente con la Russia

Il giorno 8 febbraio sarà molto importante per i paesi baltici che compieranno un passo storico ponendo fine alla dipendenza energetica con la Russia passando definitivamente al sistema elettrico europeo.

L’operazione si chiama Baltic Synchro e significa che Estonia, Lettonia e Lituania dal giorno 8 febbraio entreranno a far parte del sistema elettrico europeo. Una transizione non priva di sfide ma anche di rischi. Proprio il fine settimana di Natale un cavo sottomarino che porta energia elettrica dalla Finlandia all’Estonia è stato sabotato con il forte sospetto che dietro l’operazione ci sia la Russia. Nonostante il danno al cavo, i paesi baltici sono riusciti a mantenere l’approvvigionamento attivando la potenza di riserva. Questa situazione di emergenza gestita in modo ottimale mostra come Estonia, Lettonia e Lituania siano pronti alla transizione e all’indipendenza dall’energia elettrica russa. Un progetto in piedi da 20 anni con ingenti investimenti in nuove infrastrutture per fornire la stabilità necessaria per far fronte a interruzioni improvvise.

Insomma i paesi baltici si lasciano finalmente alle spalle la dipendenza dal sistema sovietico ma la transizione non è priva di rischi. Se invece che un cavo fossero stati tranciati entrambi i cavi di collegamento, la situazione sarebbe potuta diventare catastrofica con milioni di persone senza corrente in un periodo dell’anno particolarmente rigido.

Proprio per evitare problemi si stanno studiando nuovi collegamenti al sistema elettrico europeo. Uno è con la Polonia entro il 2030 e un altro prevede la messa in opera di un terzo cavo sottomarino con la Finlandia entro il 2035.

Forti sospetti sulla Russia per il sabotaggio del cavo

Quanto accaduto la settimana di Natale in Finlandia non va però sottovalutato. Il cavo sottomarino Estlink 2, che trasporta elettricità dalla Finlandia all’Estonia è stato scollegato dalla rete. Le indagini a cura della polizia finlandese hanno accertato che una scia di trascinamento si estende per decine di chilometri sul fondale marino. Principale indiziata del sabotaggio è la petroliera Eagle S, salpata da un porto russo e ora in stato di fermo a Porvoo, una città a circa 40 chilometri a est di Helsinki, nel sud della nazione nordica. La Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook, è sospettata di far parte della flotta ombra di Mosca, ovvero una serie di petroliere e navi cargo battenti bandiere di altre nazioni ma usate dalla Russia per eludere le sanzioni sul trasporto di petrolio, e forse non solo.

«I recenti tentativi di sabotaggio nel Mar Baltico non sono eventi isolati, ma fanno parte di una strategia deliberata volta a colpire le nostre infrastrutture energetiche e digitali», ha detto l’Alta Rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas.

«L’Ue è pronta ad azioni più incisive contro i rischi legati alla flotta ombra russa», ha proseguita la Kallas. La disconnessione del cavo è l’ultimo di una serie di incidenti che i funzionari occidentali ritengono siano atti di sabotaggio della Russia. Un mese prima due cavi per le telecomunicazioni erano stati tagliati nelle acque territoriali svedesi del Baltico.

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