Nel caso in cui l’obiettivo di risparmio non venga raggiunto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze chiederà ulteriori proposte di taglio.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) si dimostra essere non solo un piano di investimenti, ma anche uno strumento che impone un rigoroso regime di austerità alle casse dello Stato italiano. Uno dei modi in cui questo aspetto si manifesta è attraverso la recente richiesta rivolta ai ministeri italiani di stringere la cinghia finanziaria per realizzare importanti obiettivi di risparmio.
Una delle milestone del Pnrr è quella di tagliare la spesa pubblica, una misura che si tradurrà in un piano di risparmi che crescerà progressivamente: 300 milioni di euro nel 2024, 500 milioni nel 2025 e 700 milioni nel 2026, per un totale di un miliardo e mezzo di euro.
L’incarico di supervisionare questo processo di revisione della spesa è stato affidato al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che darà il via ai tagli partendo proprio dal suo ministero. Si prevede che dal Ministero dell’Economia e delle Finanze debbano giungere 129,4 milioni di euro dei 300 milioni di risparmi da raggiungere entro il 2024. Di questi, 38,8 milioni rappresenteranno la quota massima di tagli alla spesa in conto capitale. [...]
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