Nuovi aumenti nelle bollette di luce e gas previsti per l’inverno. Ecco quali sono le soluzioni dei partiti candidati alle elezioni. Ci saranno tagli alle bollette?
In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 scopriamo cosa propongono i partiti candidati alla formazione del nuovo Governo sul taglio delle bollette. Leggendo i programmi elettorali emerge un generale senso di spaesamento nell’affrontare l’aumento dei costi in bolletta. Mentre nel Regno Unito sono i cittadini a prendere in mano il futuro della Nazione, firmando una petizione per il non pagamento delle bollette - fatto già avvenuto nella storia inglese -, in Italia si aspettano le dichiarazioni dei leader dei partiti.
Di fronte alla crisi energetica e all’aumento del prezzo del gas in previsione dell’inverno, cosa pensano di fare i partiti in corsa? Al momento, anticipiamolo, nessun partito ha dato risposte chiare e immediate all’aumento in bolletta.
Sono molti i partiti che seguono il “modello Draghi”, ovvero quello di mantenere il prezzo contenuto intervenendo direttamente sul costo. La speranza è quella di raggiungere un tetto massimo al prezzo (ing: price-cap), ma a livello europeo sono ancora diversi gli Stati contrari a tale decisione e la discussione in merito è stata rimandata in autunno. Per molti l’inizio della stagione fredda è considerato troppo tardi per intervenire. E allora come fare?, si è domandato il Partito Democratico. La proposta è quella di un tetto nazionale di 100€/Megawattore al prezzo dell’energia elettrica ma, ricorda Il Fatto Quotidiano, nelle stesse ore il prezzo medio in Italia è aumentato a 600€ e non è ben chiaro chi dovrebbe pagare la differenza.
Taglio alle bollette nei programmi elettorali: coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI)
Nel programma della coalizione di centrodestra, al punto 11 è presente il capitolo dedicato alla sfida dell’autosufficienza energetica. Tra i punti programmatici si leggono tutti i propositi nel lungo periodo, tra cui la transizione energetica sostenibile, l’aumento della produzione di energia rinnovabile e altro.
Anche la “diversificazione degli approvvigionamenti energetici” e “la realizzazione di un piano per autosufficienza energetica” non sono di effetto immediato. Si parla però di pieno utilizzo delle risorse nazionali, anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti. È evidente che neanche questo punto è in grado di rispondere all’aumento delle bollette e alla riduzione immediata di queste in vista del 2023.
Si parla però anche di sostegno alla politica di price-cap a livello europeo, cioè il tetto del prezzo del gas, che come abbiamo detto in apertura è fortemente osteggiato da paesi del Nord Europa e sarà ridiscusso soltanto a ottobre, quando ormai per la stagione invernale sarà tardi.
La Lega ha promosso un proprio programma autonomo di 200 pagine nel quale vengono anche introdotte proposte per la strategia energetica. Oltre al price-cap europeo, nel programma si legge l’intento di proseguire con le azioni messe in campo già dal Governo Draghi, come l’aumento degli oneri di sistema delle bollette elettriche e il potenziamento del bonus sociale elettricità e gas per le famiglie in difficoltà. Insomma un decreto Bollette bis, con la riduzione dell’Iva al 5% anche per l’energia elettrica e il teleriscaldamento.
Tagli alle bollette nei programmi elettorali: il Partito Democratico
Nel programma elettorale del Partito Democratico si legge della necessità di un piano nazionale per il risparmio energetico. Il programma punta a una quota maggiore di rinnovabili e l’introduzione di un “contratto luce sociale” per le famiglie con reddito medio-basso.
Nella giornata di ieri, 22 agosto, Enrico Letta ha però aggiunto che servirà controllare i prezzi di energia elettrica con l’introduzione di regimi di prezzi amministrati attraverso la fissazione di un tetto nazionale di 100 €/Mwh; oltre che il raddoppio del credito d’imposta per compensare gli extra delle imprese e una maggior pressione a livello europeo per il prime cap.
Tagli alle bollette nei programmi elettorali: il Movimento 5 Stelle e Terzo polo
Il Movimento 5 Stelle nel programma elettorale propone lo sganciamento dal mercato olandese, caratterizzato da fenomeni speculativi e la necessità di un tetto europeo ai prezzi. Sul fronte interno invece parla di uno scostamento di bilancio per proteggere il tessuto imprenditoriale e sociale, come già visto nella scorsa primavera.
Anche Azione e Italia Viva puntano al tetto europeo del prezzo. Nel frattempo propongono di trasferire gli extra guadagni delle imprese energetiche alle famiglie meno abbienti e alle imprese energivore in maniera più facile. Ulteriori soluzioni possibile sono le istallazioni di navi di rigassificazione e l’aumento della produzione del gas naturale nazionale.
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