Flat tax, tassa sulla successione, cashback, rottamazione e saldo e stralcio: quali sono le proposte fiscali dei partiti e dei leader in campagna elettorale?
La campagna elettorale è ormai entrata nel vivo e quando manca poco più di un mese al voto tutti i principali leader e partiti iniziano a parlare delle proposte economiche per il Paese. Non può mancare un riferimento a un capitolo molto importante, quello fiscale.
Come di consueto in campagna elettorale non mancano le promesse di un taglio delle tasse, che arriva - in forme diverse - da tutte le parti. Fino a questo momento il dibattito si è concentrato soprattutto sulla flat tax proposta dal centrodestra, prima dalla Lega e poi anche da Silvio Berlusconi e Forza Italia, con più freddezza da parte di Fratelli d’Italia. L’aliquota piatta è stata comunque inserita nel programma unitario del centrodestra.
C’è, però, anche altro. Per esempio il Pd che propone di tassare maggiormente eredità e successioni per finanziare la dote ai 18enni. Ma c’è anche la rottamazione delle cartelle che non dispiace al centrodestra e neanche al Movimento 5 Stelle. E non manca un ritorno del cashback. Vediamo tutte le proposte fiscali di questa campagna elettorale, in vista del voto del 25 settembre.
La flat tax
A farla da regina, finora, è la proposta della flat tax su cui il centrodestra basa gran parte del programma fiscale. Nei punti programmatici unitari non si fa riferimento alla proposta e alle percentuali specifiche. Berlusconi parla di tassa piatta al 23%, Matteo Salvini e la Lega del 15%.
La certezza è che nel programma si fa riferimento a un’estensione della flat tax per le partite Iva con fatturato fino a 100mila euro. Inoltre si parla, come richiesto da Fratelli d’Italia, di flat tax anche sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti.
La patrimoniale e la tassa di successione
Il Pd guidato da Enrico Letta punta invece a un aumento della tassa di successione per finanziare la dote ai 18enni. Per il centrodestra si tratta di una patrimoniale mascherata, ma in realtà i dem puntano a tassare con un’aliquota più alta (salirebbe al 20%, comunque al di sotto della media europea) le eredità e le donazioni al di sopra dei 5 milioni di euro. Proposta che non piace affatto al centrodestra.
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La pace fiscale: torna la rottamazione?
Sulle questioni legate al Fisco è il centrodestra a esporsi maggiormente in questo inizio di campagna elettorale. L’alleanza guidata da Meloni sembra puntare anche su una nuova pace fiscale, probabilmente sia attraverso il saldo e stralcio che con la quarta rottamazione delle cartelle.
Rottamazione che non dispiace neanche al Movimento 5 Stelle, che si dice invece contrario al condono. Tema su cui è tornato all’assalto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
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Il ritorno del cashback?
Il Movimento 5 Stelle torna a parlare di cashback. Il sistema che permetteva agli utenti di avere un rimborso per i pagamenti effettuati con strumenti elettronici potrebbe tornare a essere protagonista della campagna elettorale. I pentastellati vorrebbero reintrodurlo, dopo lo stop imposto dal governo Draghi, anche se con una importante riforma: le detrazioni sarebbero immediate, venendo subito accreditate sul conto corrente.
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