Cos’è il target price e perché è così importante per chi investe sul mercato azionario? Guida sul significato del termine, utilizzo e calcolo.
Cos’è il target price? Comprendere il significato, la definizione e l’utilizzo di questo termine è fondamentale per muoversi con successo nel mercato finanziario, soprattutto nell’ambito azionario.
Definito come l’obiettivo di prezzo stabilito da analisti o consulenti finanziari su un titolo, il target price rappresenta il traguardo ideale per realizzare il massimo rendimento da un investimento.
Vediamo nel dettaglio perché il target price è così importante e come viene calcolato attraverso alcuni esempi pratici.
Target price: cos’è?
Il target price, noto anche come prezzo obiettivo o fair value, rappresenta il punto in cui un trader o un investitore decide di chiudere la propria posizione, prendendo profitto e massimizzando il rendimento dell’investimento. In sintesi, il target price è la realizzazione del miglior scenario possibile per l’investitore.
Su ogni titolo possono essere formulati diversi target price.
Per esempio, per il titolo Stellantis, che attualmente vale 18,80 euro, gli analisti di JP Morgan hanno fissato un target price a 21 euro mentre gli esperti di Bernstein e di Deutsche Bank hanno indicato un target price più alto, rispettivamente a 25 e 38 euro.
Il target price riflette l’aspettativa individuale di un analista in merito al futuro prezzo di un titolo, generalmente azionario.
Target price, perché è così importante
Il target price agisce come una bussola per l’investitore, una guida che consente di formulare ipotesi sull’andamento delle azioni. Questo indicatore, proposto dagli esperti, incide sulle decisioni di comprare, vendere o mantenere azioni. La sua rilevanza è strettamente connessa alla precisione delle previsioni, con studi recenti che attestano un’affidabilità media del 60-70%.
Ora, parliamo del perché il target price è così rilevante, soprattutto in Borsa. Per esempio, consideriamo un’azione che vale 60 dollari; se la società pubblica risultati negativi, gli esperti possono abbassare il target price da 70 a 50 dollari, scatenando una vendita massiccia e facendo scendere il titolo a 50 dollari. Al contrario, con risultati positivi, l’aumento del target price da 70 a 80 dollari può innescare una corsa agli acquisti, portando l’azione a 80 dollari.
I target price richiedono prudenza nell’interpretazione, poiché le valutazioni sono influenzate da molte variabili indipendenti. In generale, il target price, se correttamente calcolato, evidenzia principalmente forti sottovalutazioni o sopravvalutazioni.
Insomma, il target price gioca un ruolo importante nelle mosse del mercato azionario, dove la discrepanza tra il prezzo attuale dell’asset e il target price determina una strategia trading di acquisto o di vendita.
Come si calcola il target price
Definire il target price implica una valutazione dell’azienda:
- secondo i principi di analisi fondamentale: l’azienda che viene analizzata sotto il profilo amministrativo, contabile e finanziario;
- con l’ausilio dell’analisi tecnica: il futuro andamento del titolo viene determinato attraverso supporti e resistenze, ritracciamenti di Fibonacci e medie mobili.
Target price in analisi fondamentale
Nel primo caso, il target price è una sintesi dei valori riportati in bilancio e definito attraverso i flussi di cassa scontati o attraverso alcuni specifici multipli di bilancio (prezzo/utili, EV/EBITDA, etc.) che l’analista considera di rilievo per quello specifico asset.
Ad esempio, il multiplo P/E è spesso utilizzato per le aziende industriali, mentre il P/BV può essere più rilevante per gli istituti finanziari. Un modello accurato non si basa mai su un singolo multiplo ma integra una valutazione ponderata per riflettere in modo approfondito la salute finanziaria della società.
In questo senso, il target price è frutto di un processo articolato, influenzato dalla prospettiva individuale degli analisti, da una molteplicità di fattori economici e da differenti metodi di valutazione.
Target price in analisi tecnica
Nel secondo caso il target price è spesso associato a una strategia operativa e identifica il livello di take profit, ossia il valore dell’asset - individuato attraverso elementi tecnici - che, una volta raggiunto, consente al trader di chiudere l’operazione e passare all’incasso.
Target price, un esempio pratico
Un esempio di come il target price possa influenzare l’andamento del titolo riguarda le azioni Intesa Sanpaolo. A inizio ottobre, prima della pubblicazione dei risultati trimestrali, gli analisti di JP Morgan avevano fissato un target price a 3,30 euro per la banca italiana.
Goldman Sachs aveva indicato un prezzo obiettivo a 4 euro. Dopo la pubblicazione dei dati finanziari del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2023, JP Morgan ha alzato il target a 3,60 euro e Goldman Sachs a 4,10 euro.
Il risultato? Dopo il conferimento dei target price il titolo ha messo a segno ottime performance in Borsa.
Capire cos’è il target price, il suo significato, il suo utilizzo e la sua importanza è legato proprio alla sua caratterista principale: saper influenzare il mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA