Tasse non pagate, caccia agli evasori fiscali sempre più pesante: il decreto Semplificazioni concede ai Comuni il potere di accedere gratuitamente ai dati di banche e poste. Ecco le novità in fase di approvazione in Senato.
Tasse non pagate, più poteri ai Comuni per la caccia agli evasori: il decreto Semplificazioni potenzia gli strumenti a disposizione degli enti locali per l’attività di riscossione.
Se già con la Legge di Bilancio 2020 è stata velocizzata la procedura di recupero delle tasse locali non pagate, la modifica prevista dal DdL di conversione del decreto Semplificazioni completa il pacchetto.
Ai fini della riscossione delle tasse non pagate, dall’IMU fino alla tassa di soggiorno, i Comuni avranno accesso ai dati messi ad oggi a disposizione dell’Anagrafe Tributaria da banche e poste.
Tasse non pagate, parte la caccia agli evasori: le novità nel decreto Semplificazioni
L’emendamento che potenzia i poteri di riscossione dei Comuni è ufficialmente rientrato nel testo della legge di conversione del decreto Semplificazioni, che si appresta ad ottenere il primo via libera da parte del Senato.
Una novità che amplia la caccia agli evasori fiscali, in particolare per quel che riguarda tasse ed imposte non riscosse dagli Enti locali. I Comuni avranno accesso ai dati indicati dall’articolo 7, comma 6 del DPR n. 605 del 29/09/1973 nonché alle informazioni a disposizione dell’Anagrafe Tributaria.
Per quel che riguarda i dati posseduti da banche, poste ed altri intermediari finanziari, la norma prevede per questi l’obbligo di rilevazione e conservazione dei dati identificativi del soggetto, compreso il codice fiscale, per qualsiasi operazione finanziaria effettuata sia per proprio conto che a nome di terzi.
Restano escluse dal controllo massivo le operazioni di importo unitario inferiore a 1.500 euro.
I dati relativi ai rapporti finanziari così come la generalità delle operazioni effettuate vengono comunicate all’Anagrafe Tributaria ed archiviate, con l’indicazione di tutti i dati nel dettaglio, nello specifico:
“dati anagrafici dei titolari e dei soggetti che intrattengono con gli operatori finanziari qualsiasi rapporto o effettuano operazioni al di fuori di un rapporto continuativo per conto proprio ovvero per conto o a nome di terzi e dei soggetti che intrattengono con gli operatori finanziari qualsiasi rapporto o effettuano operazioni al di fuori di un rapporto continuativo per conto proprio ovvero per conto o a nome di terzi, compreso il codice fiscale.”
Una vera e propria miniera di informazioni alla quale potranno accedere anche Sindaci ed incaricati della riscossione. Una caccia all’evasione fiscale ulteriormente potenziata, dopo le novità già previste dalla Legge di Bilancio 2020.
Tasse non pagate, pieni poteri ai Comuni nella caccia agli evasori: le novità già previste dal 2020
Non è la prima volta che si parla dei super-poteri dati ai Comuni per migliorare le proprie attività di recupero delle tasse non pagate. Il tema è stato centrale l’inverno scorso, quando con la Legge di Bilancio 2020 è stato riformato e potenziato il sistema di riscossione delle tasse locali.
A partire dal 1° gennaio, gli atti emessi devono contenere tutte le informazioni necessarie affinché acquistino efficacia a titolo esecutivo. Anche ai Comuni sono stati estesi gli accertamenti esecutivi, per evitare il dilatarsi dei tempi di recupero e l’aumento dei costi per il contrasto all’evasione fiscale.
L’estensione degli accertamenti esecutivi anche ai Comuni comporta che già dopo i la notifica dell’atto, ed in caso di mancato versamento della somma contestata (e quindi entro 120 giorni) possano essere avviate le attività di recupero coattivo con il rischio di pignoramento dei conti correnti del contribuente.
Un rischio concreto, anche considerando la possibilità per gli enti locali di accedere ai dati contenuti nell’Anagrafe Tributaria, il maxi archivio con le informazioni reddituali relative a ciascun contribuente, e ora anche ai dati posseduti dalle banche.
Un mix di novità pensate per combattere uno dei mali più gravi per il Bel Paese: l’evasione fiscale. In caso di mancato adempimento del contribuente, entro i termini comunicati dal Comune, potranno essere avviate immediatamente tutte le procedure esecutive e cautelari previste ad oggi, come fermo amministrativo, ipoteca o pignoramento.
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