Tende parasole auto, ecco quando si rischia una multa

Ilena D’Errico

16 Giugno 2024 - 20:30

Ecco cosa prevede il Codice della strada sull’utilizzo delle tende parasole per le auto, quali sono i limiti e in quali casi si rischia una multa.

Tende parasole auto, ecco quando si rischia una multa

Con l’arrivo della bella stagione l’utilizzo delle tende parasole per proteggere gli interni dell’auto dal caldo eccessivo sembra spesso una buona idea. Con questo sistema si riesce perfino a ridurre, se non eliminare del tutto, l’impiego dell’aria condizionata perché rimanendo all’ombra l’auto non ha assorbito troppo calore. Le coperture spesso hanno anche un’altra funzione, ossia quella di proteggere il veicolo dai possibili danni derivanti dall’esposizione solare eccessiva, che può compromettere la carrozzeria e gli interni.

Inoltre, in questo modo si riesce a trovare l’auto pronta per la partenza, visto che non sarebbe comunque possibile accendere il condizionatore quando il veicolo è fermo, senza scottarsi o avere fastidi. D’altra parte, molti impiegano le tende parasole anche quando viaggiano, di norma per i finestrini posteriori, soprattutto quando l’auto ospita dei bambini.

Tutte le ragioni sembrano essere a favore dell’impiego delle tende parasole per l’auto, ma bisogna stare attenti a rispettare le disposizioni del Codice della strada. Quest’ultimo, infatti, regolamenta in modo molto severo le modifiche all’auto che possono compromettere la visibilità del conducente e impone pesanti sanzioni ai trasgressori. Ecco cosa stabilisce.

Le tende parasole per l’auto sono legali?

Le tende parasole per l’auto sono di per sé legali, non trattandosi di un oggetto pericoloso o che richiede particolari concessioni di utilizzo. Il modo in cui se ne fa uso, tuttavia, può cambiare sensibilmente il rischio. Ciò che producono questi strumenti è di fatto un oscuramento dei vetri dei finestrini, che pertanto potrebbe compromettere il controllo da parte del conducente.

Chiariamo però come prima cosa che non c’è alcuna controindicazione all’uso delle tendine parasole quando l’auto è ferma in un parcheggio e peraltro si tratta anche del modo più conveniente per farne uso. Come già ricordato, infatti, è severamente vietato restare fermi con il motore acceso e quindi non è nemmeno possibile accendere il condizionatore per rinfrescare gli interni prima di mettersi in moto.

L’alternativa, che chi ha un’auto un po’ datata conosce bene, è quella di aprire le portiere e i finestrini per favorire il ricambio dell’aria. Questo metodo però richiede un po’ di tempo e non è sempre pratico da applicare senza compromettere la circolazione e il posteggio di altri veicoli. Bisogna quindi sapere che non c’è alcun problema nell’apposizione delle tende parasole per riparare il veicolo quando è fermo e riuscire a rimettersi in marcia successivamente senza troppi disagi. L’importante è che le tendine siano rimovibili, così da poterle togliere o riavvolgere prima di mettersi alla guida.

Tende parasole con l’auto in movimento, cosa si rischia?

Tutto cambia quando il veicolo è in movimento, perché in questo caso bisogna assicurarsi che il conducente abbia piena visibilità. Partiamo quindi dall’aspetto meno problematico, quindi i vetri posteriori e il lunotto. In questi casi l’oscuramento è ammesso, a patto che il veicolo abbia gli specchi retrovisori esterni sui lati, e deve comunque garantire la trasmissione di luce almeno al 50%.

Posizionare le tendine sui vetri dei finestrini anteriori e del parabrezza, invece, non è consentito a meno che si ottenga il collaudo da parte della motorizzazione civile, proprio come avviene per l’oscuramento dei vetri. Il rischio peggiore è per chi ha installato dei sistemi fissi per l’oscuramento dei vetri anteriori e/o posteriori, che rischia una multa da 430 a 1.731 euro e anche il ritiro della carta di circolazione del mezzo.

Chi, invece, posiziona le classiche tende parasole rimovibili ma dimentica di scostarle prima di mettersi in moto non dovrà consegnare la carta di circolazione, ma sarà comunque soggetto a una sanzione pecuniaria da 87 a 344 euro. In quest’ultimo caso, infatti, si applicano le disposizioni dell’articolo 71 del Codice della strada, il quale punisce la circolazione con veicoli non conformi alle disposizioni di legge. Nel caso di strumenti fissi e permanenti, invece, si guarda all’articolo 78 dello stesso Codice che regolamenta le “Modifiche alle caratteristiche costruttive dei veicoli”.

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