Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha ufficializzato la data di avvio della dose booster anticipata a quattro mesi: ecco quando si parte.
La terza dose del vaccino anti-Covid potrà essere somministrata a quattro mesi di distanza dal completamento del ciclo primario a partire dal 10 gennaio. A ufficializzare la data è il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo.
L’avvio della somministrazione dei richiami - i cosiddetti booster - a quattro mesi (finora erano cinque) scatterà dal 10 gennaio. Figliuolo, in visita a un hub vaccinale di Cuneo, si dice convinto che questa decisione servirà a dare ulteriore impulso alla campagna con l’obiettivo di fermare la variante Omicron, sempre più diffusa in Italia.
La terza dose a 4 mesi dal 10 gennaio
La decisione di anticipare la terza dose a quattro mesi era già stata annunciata contestualmente all’approvazione del decreto Festività con il quale sono state introdotte le nuove restrizioni a partire dall’obbligo di mascherine all’aperto. Ora Figliuolo ha confermato che l’anticipo potrà scattare a partire dal 10 gennaio 2022. Per la somministrazione della dose booster, quindi, sarà sufficiente attendere quattro mesi - e non più cinque - dall’inoculazione del vaccino monodose o dalla seconda dose dei ciclo primario.
Il piano di Figliuolo contro la variante Omicron
Figliuolo parla inoltre, in un’intervista al Corriere della Sera, del piano per arginare i contagi da variante Omicron. La strategia è quella di incrementare le vaccinazioni e incentivare lo screening nelle scuole. Il primo obiettivo è quello di aumentare il numero di persone vaccinate e con il booster.
Per quanto riguarda le scuole saranno le Regioni a predisporre un dispositivo affidandosi poi ai laboratori militari per il supporto logistico e di personale. Inoltre al personale scolastico verranno distribuite mascherine Ffp2 grazie a uno stanziamento da 5 milioni di euro previsto dal governo.
Infine il piano di Figliuolo si basa anche su un terzo elemento: la speranza è che il nuovo vaccino in arrivo, Novavax, possa convincere gli indecisi. Di questo preparato arriveranno in Italia 2,9 milioni di dosi tra gennaio e febbraio ed essendo un “vaccino di tipo tradizionale”, il commissario spera che possa aiutare a “convincere chi è ancora esistente”.
Vaccino, la preoccupazione per gli indecisi
Il commissario non nasconde però la sua preoccupazione per i tanti indecisi, quelle persone che ancora non si sono vaccinate. Persone che, a suo avviso, potrebbero dare un’importante “mano per arginare il virus e queste varianti”.
In particolare Figliuolo fornisce alcuni numeri sulle persone non vaccinate: “Mi preoccupano ancora quei 5 milioni e 750mila italiani che non hanno avuto alcuna dose. Siamo quasi al 90% tra prime dosi e guarigioni da almeno sei mesi, però in quella fascia, specie tra i 30 e i 59 anni, ci sono ancora un po’ di milioni di persone che potrebbero essere raggiunte”.
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