Scuola, ecco i testi completi delle deleghe che completano la Buona Scuola. Novità per TFA III Ciclo, per gli abilitati non iscritti in terza fascia e per diventare insegnanti di sostegno.
Riforma della scuola, ultime notizie: sono stati resi noti i testi delle leggi delega approvati lo scorso sabato dal Consiglio dei Ministri e trasmessi alle commissioni parlamentari.
Tra circa due mesi il Consiglio dei Ministri dovrà approvare nuovamente i decreti attuativi della riforma “Buona Scuola” affinché questi diventino operativi. In questi due mesi i testi delle deleghe verranno modificati dalle commissioni parlamentari, come confermato dalla stessa Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Tuttavia, esaminando i testi delle varie deleghe (che potete scaricare di seguito) potrete farvi un’idea più precisa riguardo ai diversi aspetti della riforma della scuola.
Ad esempio, con l’approvazione definitiva delle deleghe cambieranno i criteri per diventare insegnanti, e anche per il sostegno ci sono delle novità molto importanti. Senza dimenticare che nel testo della legge delega sul reclutamento viene fatta chiarezza sulla data di uscita del TFA III Ciclo.
Novità anche per l’esame di Maturità, che a partire dal 2018 verrà riformato, e per la scuola d’infanzia con la creazione del sistema integrato 0-6.
Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono le novità contenute in ognuno dei testi dei decreti attuativi della Buona Scuola trasmessi dal Consiglio dei Ministri al Parlamento.
Testo delega sul reclutamento insegnanti: ecco cosa ne sarà del TFA III Ciclo
Nel testo del DDL sulla riforma della formazione e del reclutamento degli insegnanti viene fatta finalmente chiarezza sul TFA III Ciclo. Nel dettaglio, i punti fondamentali della riforma sono:
- via libera al TFA III Ciclo;
- a partire dal 2020/2021 per diventare insegnanti di ruolo bisognerà superare un concorso e un percorso triennale di formazione;
- se alla fine del percorso il docente avrà una valutazione positiva potrà essere assunto;
- i docenti già abilitati, inoltre, dovranno affrontare solamente la prova orale, mentre i 3 anni di tirocinio vengono ridotti a 2. Per chi ha 36 mesi di servizio, invece, il tirocinio viene ridotto ulteriormente ad un anno;
- prevista una fase transitoria. Per i docenti già abilitati e inseriti in terza fascia, con almeno 36 mesi di servizio (anche non continuativo), ci saranno dei posti riservati;
- al momento sembrano esclusi dalle norme transitorie sia i docenti della primaria che dell’infanzia, ma probabilmente in commissione si discuterà di questo aspetto.
Per saperne di più sulle nuove regole per il reclutamento insegnanti potete leggere il nostro articolo di approfondimento, oppure scaricare il testo completo del DDL che trovate di seguito:
Testo delega sulla riforma della scuola d’infanzia
Un’altra delega molto importante riguarda quella che riforma la scuola d’infanzia tramite la creazione di un sistema integrato 0-6. Gli asili nido e le scuole d’infanzia quindi faranno parte dello stesso progetto scolastico con il compito di occuparsi dell’educazione del bambino nella fase più delicata della sua vita.
Nel dettaglio, il sistema integrato d’istruzione avrà come finalità:
- promuovere la continuità del percorso educativo e scolastico;
- concorrere alla riduzione degli svantaggi culturali, sociali e relazionali favorendo l’inclusione;
- accogliere e rispettare le diversità;
- sostenere la primaria funzione educativa delle famiglie, favorendone il coinvolgimento nell’ambito della comunità educativa e scolastica;
- favorire la conciliazione tra i tempi e le tipologie di lavoro dei genitori e la cura delle bambine e dei bambini;
- promuovere la qualità dell’offerta educativa avvalendosi di personale educativo e docente con qualificazione universitaria e tramite la formazione continua in servizio.
Il Sistema integrato di educazione e istruzione accoglie i bambini in base all’età e sarà così articolato:
- Servizi educativi per l’infanzia, articolati in nido e micronido (dai 3 ai 36 mesi di età), servizi integrativi e sezioni primavera (da 24 ai 36 mesi di età);
- scuole dell’infanzia statali e paritarie.
Per maggiori informazioni vi consigliamo di leggere “Riforma della scuola d’infanzia, approvata la delega 0-6: tutte le novità”. Altrimenti potete scaricare il testo completo del DDL presentato alla Camera dei Deputati:
Testo delega riforma del sostegno
Tra le deleghe c’è anche quella che riforma il sostegno e introduce delle nuove norme per diventare insegnanti di sostegno. Come possiamo leggere nel testo del decreto, per diventare docente di sostegno bisognerà:
- superare un concorso pubblico nazionale;
- superare un tirocinio triennale;
- superare una procedura di accesso ai ruoli a tempo indeterminato, previo superamento delle valutazioni intermedie e finali del percorso formativo.
Il concorso sarà riservato a chi ha seguito un corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, che sarà differente per la scuola d’infanzia e primaria e per quelle secondarie.
Nel dettaglio, al corso di specializzazione per la scuola d’infanzia, che prevede l’acquisizione di 60 CFU e di almeno 300 ore di tirocinio, potranno accedere, a partire dal 2019, tutti coloro in possesso della laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria.
Per diventare insegnanti di sostegno per le scuole secondarie di primo e secondo livello bisogna seguire il corso di specializzazione in pedagogia e didattica attivato presso le Università. Anche questo corso è annuale, sarà riservato ai laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria e prevede 60 CFU e 300 ore di tirocinio.
Per maggiori dettagli su come cambia la scuola italiana con la riforma del sostegno vi consigliamo di leggere:
Riforma del sostegno, la delega è stata approvata: ecco tutte le novità.
Qui invece potete scaricare il testo della delega che riforma, a partire dal 2019, i criteri per diventare insegnanti di sostegno.
Testo delega riforma dell’esame di Terza Media e della Maturità
Il Governo ha approvato anche una delega recante le norme in materia di “valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”.
Nella delega è stato stabilito che la valutazione dell’alunno ha per oggetto non solo i risultati ottenuti, ma anche il processo di apprendimento. Inoltre, la suddetta delega cambia le norme relative allo svolgimento dell’Esame di Stato, sia per la scuola secondaria di primo grado che per quella di secondo grado.
Nel dettaglio, l’esame di Terza Media sarà costituito da:
- tre prove scritte: italiano, matematica e lingue straniere;
- una prova orale.
L’esame di Maturità invece sarà caratterizzato da:
- due prove scritte: italiano e matematica;
- una prova orale.
A differenza di quanto preannunciato nei giorni scorsi, le commissioni d’esame continueranno ad essere composte da tre membri interni e da tre esterni, e anche il Presidente sarà esterno. Inoltre, gli studenti della scuola secondaria di secondo grado iscritti all’ultimo anno dovranno sostenere tre Prove Invalsi durante l’anno: una di italiano, una di matematica e un’altra di inglese.
Per un maggiore approfondimento vi consigliamo di scaricare il testo completo della delega approvata nei giorni scorso dal Consiglio dei Ministri:
Buona Scuola, il testo delle altre deleghe
Quelle di cui vi abbiamo appena parlato erano senza dubbio le deleghe più attese da insegnanti e studenti. Tuttavia ci sono altre 4 deleghe approvate dal CdM e che introducono delle novità molto importanti per la scuola italiana. Di seguito potete scaricare il testo completo, ma vi ricordiamo che queste deleghe potrebbero essere modificate con il passaggio in commissione.
Per questo motivo non è detto che il testo attuale della delega sia lo stesso che verrà approvato in via definitiva dal CdM.
Testo del di decreto legislativo recante la disciplina della scuola italiana all’estero | |
Testo del decreto legislativo concernente l’effettività del diritto allo studio | |
Testo del decreto legislativo recante norme sulla promozione della cultura umanistica | |
Testo del decreto legislativo recante la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale |
© RIPRODUZIONE RISERVATA