Quanto costerà il gas: si avvicina l’accordo in Ue, cosa prevede il tetto al prezzo massimo

Stefano Rizzuti

21/06/2022

L’Ue si avvicina all’intesa sul tetto al prezzo del gas: cosa vuol dire, per chi verranno limitati i prezzi e quali saranno le conseguenze di questa mossa.

Quanto costerà il gas: si avvicina l’accordo in Ue, cosa prevede il tetto al prezzo massimo

L’Ue si avvicina all’accordo sul tetto al prezzo del gas. Ma con delle limitazioni. L’obiettivo comunitario è quello di abbassare il prezzo del gas solamente per le importazioni in arrivo dalla Russia, fissando una soglia massima tra gli 80 e i 90 euro megawattora. Una cifra nettamente più bassa rispetto a quella attuale, con il prezzo superiore ai 120 megawattora.

L’Ue sta ancora studiando la misura e la Commissione, come spiega la Repubblica, chiede qualche giorno di tempo. La proposta potrebbe essere ufficializzata la prossima settimana e non al Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Al vertice se ne parlerà informalmente, ma il punto non verrà inserito nelle conclusioni del vertice.

L’accelerazione europea arriva anche dopo i tagli alle forniture di Gazprom verso Germania e Italia. Una risposta è ritenuta necessaria, soprattutto dopo che l’Italia ha annunciato di essere pronta a dichiarare lo stato d’allerta, ovvero il secondo su un massimo di tre. L’allerta vorrebbe dire razionamento del gas per alcuni clienti industriali e solidarietà energetica tra i paesi Ue.

L’Ue e il bluff del Cremlino

L’Ue è convinta di dover dare subito una risposta al Cremlino. Anche perché crede che Putin stia bluffando: la riduzione delle forniture di gas non sarebbe dovuta a un guasto - come comunica Gazprom - ma a una precisa scelta politica, nel tentativo di manipolare il prezzo del gas.

I guasti - questa è la convinzione dell’Ue - vengono tirati in ballo sempre quando il prezzo sulla borsa di Amsterdam scende a un valore intorno agli 80 euro megawattora. Quindi l’intervento del Cremlino avrebbe lo scopo di tenere sempre alto il prezzo.

Quale sarà il tetto al prezzo del gas

La Commissione europea sta considerando proprio la cifra degli 80 euro, fissata dal Cremlino in quanto ritenuta troppo bassa, come tetto al prezzo del gas. L’Ue punta a fissare questo tetto solamente per le importazioni dalle condotte russe, escludendo tutte le altre, comprese quelle di gas liquido.

Tetto al prezzo del gas: vantaggi e svantaggi

Fissare un tetto al prezzo del gas russo avrebbe il vantaggio di non doverne discutere con i partner internazionali, evitando discussioni e tempistiche più lunghe. Inoltre non verrebbero penalizzati altri fornitori, permettendo così di mantenere buoni rapporti con tutti gli interlocutori (pensiamo a chi ha aumentato le forniture di gas all’Italia, come l’Algeria).

Il rischio, però, è che il Cremlino reagisca chiudendo del tutto le forniture verso l’Europa. Ma alcuni Paesi, tra cui anche l’Italia, sembrano pronti a fronteggiare questo pericolo, nonostante la possibilità di un’emergenza da affrontare nel breve termine. Mossa a cui Roma sembra pronta, considerando che le riduzioni delle forniture sono già avviate e Roma sta già provando a fare a meno del gas russo.

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