Secondo gli analisti il titolo di Piazza Affari ha le carte in regola per salire ancora dopo il perfezionamento dell’operazione. Ecco cosa aspettarsi.
TIM può salire del 48% dopo la cessione al fondo KKR. Il gruppo TIM, guidato da Pietro Labriola, si appresta a concludere una delle operazioni finanziarie più rilevanti della sua storia. Il 1° luglio sarà finalizzata la cessione di NetCo al fondo statunitense KKR, un’operazione del valore di circa 22 miliardi di euro che permetterà a Telecom Italia di ridurre il debito di oltre 14 miliardi di euro, migliorando significativamente la sua posizione finanziaria.
La vendita di NetCo rappresenta una svolta strategica per TIM, che potrà così concentrarsi sulla crescita delle altre attività. Con il closing dell’operazione, l’azienda ha aggiornato il calendario finanziario: il consiglio di amministrazione si riunirà il 31 luglio per esaminare i risultati finanziari preliminari al 30 giugno.
Secondo Equita Sim, le azioni di TIM potrebbero aumentare fino al 48%, fino a un target price a 0,34 euro. Questa previsione si basa su vari fattori: la significativa riduzione del debito, le potenziali sinergie derivanti dalla separazione delle attività di rete e le opportunità di crescita nel mercato domestico ed estero.
Nel frattempo, altri dossier sono ancora aperti. Uno dei principali riguarda Sparkle, l’operatore nel settore dei cavi sottomarini, per il quale si attende un’offerta vincolante dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal fondo spagnolo Asterion. La cessione di Sparkle potrebbe ulteriormente rafforzare la posizione finanziaria di TIM.
Il confronto con Starlink di Elon Musk resta un tema caldo. Le due società stanno discutendo le condizioni per la coesistenza dei loro servizi, con particolare attenzione alle frequenze e alle possibili interferenze. La risoluzione di questa disputa potrebbe influenzare ulteriormente la valutazione di TIM, aprendo nuove prospettive di crescita.
In conclusione, la cessione di NetCo a KKR rappresenta un punto di svolta per TIM. La significativa riduzione del debito e le nuove opportunità di crescita potrebbero portare a un aumento del valore delle azioni del 48%, rendendo TIM un’opzione interessante per gli investitori. Il focus sul core business e la gestione efficace delle altre operazioni in corso saranno cruciali per il futuro successo dell’azienda.
TIM: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
TIM è ancora impegnata a consolidare i prezzi attorno ai supporti strategici a 0,2220-0,2250. La tenuta di questi livelli si dimostrerà fondamentale per assistere a un nuovo rimbalzo in direzione dei primi obiettivi a 0,2480 e 0,2550. Una vittoria su quest’ultimo ostacolo, corrispondende ai massimi di giugno, permetterebbe al titolo di guardare a obiettivi più distanti in area 0,2650 e 0,29. Al contrario, sotto area 0,22 aumenterebbe il rischio di una estensione della correzione verso area 0,20.
Per operare long su TIM potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD3LH17. Il certificato ha come sottostante TIM e presenta una barriera distante attualmente il 15,91%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD3LH58, avente una barriera distante il 23,01% come sottostante TIM.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti