Spetta la Naspi sulla tredicesima? Facciamo chiarezza al fine di evitare spiacevoli sorprese.
Chi è disoccupato e prende la Naspi spera che a dicembre possa esserci un doppio pagamento: uno per il rateo mensile e l’altro per la tredicesima mensilità.
D’altronde, tra la Naspi e lo stipendio ci sono tante analogie, in primis il fatto che la cosiddetta indennità di disoccupazione costituisce reddito imponibile, e ciò potrebbe far pensare che al pari della retribuzione anche questa va considerata per tredici anziché dodici mensilità.
Ecco perché ogni anno nel mese di dicembre ci sono disoccupati che si chiedono quando arriva la tredicesima sulla Naspi, salvo poi restare delusi quando scoprono che in realtà la disoccupazione viene percepita per dodici mensilità l’anno, al pari della Dis-Coll per i collaboratori, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca.
Non bisogna infatti commettere l’errore di pensare alla Naspi come un’indennità sostitutiva dello stipendio: si tratta infatti di due ammortizzatori sociali, misure di tipo assistenziale riconosciute per far sì che chi perde il lavoro per motivi indipendenti dalla propria volontà possa godere di un sostegno per il tempo necessario per trovare un nuovo lavoro, e comunque per non più di 2 anni.
E in quanto ammortizzatore sociale, non spetta alcuna tredicesima.
La tredicesima non spetta sulla Naspi
Non hanno diritto alla tredicesima, come anticipato, coloro che usufruiscono della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, conosciuta meglio come Naspi. Questa, infatti, viene riconosciuta solamente per la metà delle settimane contributive che il disoccupato ha effettuato nel corso dei 4 anni precedenti, senza alcuna mensilità aggiuntiva.
Quindi, chi ha diritto a un anno di disoccupazione la percepisce esclusivamente per 12 mensilità. Ciò significa che nel mese di dicembre 2022 verrà pagato solamente l’assegno dell’indennità di disoccupazione relativo al mese di novembre (ricordiamo, infatti, che la Naspi viene pagata sempre nel mese successivo). Lo stesso vale per chi percepisce la Dis-coll, come pure l’indennità di disoccupazione agricola.
Fatta chiarezza su questo aspetto ne andremo ad approfondire un altro: quello relativo al riconoscimento della tredicesima nel calcolo della durata e dell’importo dell’indennità di disoccupazione.
Calcolo Naspi: si tiene conto della tredicesima?
Hanno diritto alla Naspi coloro che hanno versato contributi per almeno 13 settimane nei 4 anni precedenti. Come anticipato, poi, la Naspi viene corrisposta per un periodo pari alla metà delle settimane contributive maturate nel corso degli ultimi 4 anni, quindi per non più di 24 mensilità.
Per il calcolo dell’importo dell’assegno, invece, si procede in tal senso: si prende come riferimento l’imponibile medio del lavoratore negli ultimi 4 anni e se ne corrisponde il 75%, con una decurtazione del 3% a partire dal 6° mese di fruizione e per ogni mese successivo.
Quanto appena detto, però, vale solamente per coloro che hanno lo stipendio medio inferiore a 1.352,19 euro per il 2023 in base a quanto stabilito da INPS.
Inoltre, quando l’imponibile medio è superiore a 1.352,19 euro si aggiunge un 25% della cifra in eccesso; in ogni caso, però, l’importo della Naspi non può superare 1.470,99 euro al mese nel 2023.
Dal momento che la tredicesima fa parte dell’imponibile previdenziale, quindi è previsto il pagamento dei contributi sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro, si potrebbe pensare che ai fini del calcolo della durata della Naspi si tenga conto anche della tredicesima mensilità. Ebbene non è così dal momento che per il calcolo della durata per un anno di lavoro si considerano solamente 12 mensilità, e non 13.
Si tiene conto della tredicesima, invece, per il calcolo dell’importo Naspi; l’imponibile previdenziale medio, di cui ne viene riconosciuto il 75%, quindi, deve ricomprendere anche la tredicesima.
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