Truffa cassa integrazione: nel comparto dell’edilizia si è registrato un boom delle assunzioni quando l’intero Paese era fermo per il lockdown e solo per ottenere l’ammortizzatore sociale.
Una truffa della cassa integrazione, l’ennesima, quella del boom di assunzioni nell’edilizia in pieno lockdown.
Succede in Sicilia e a riportarlo è Repubblica Palermo. I dati infatti non tornerebbero perché nel periodo di chiusura totale nel nostro Paese e fermo completo di quasi tutte le attività, anche quelle del settore dell’edilizia, questo è l’unico settore che nell’Isola ha registrato un incremento delle assunzioni.
Il sospetto che dietro questo meccanismo vi siano storie di lavoro nero e pronta corsa alla regolarizzazione da parte dei datori di lavoro, così da sfruttare la cassa integrazione per l’emergenza COVID-19 nazionale, è arrivata anche da sindacati e Ance.
Solo due mesi fa si era fatta luce su aziende che pur non essendo in crisi avevano richiesto la cassa integrazione, ora la nuova truffa della cassa integrazione che getta altre ombre sul sussidio messo in campo per datori di lavoro e lavoratori in difficoltà.
Truffa cassa integrazione: il boom di assunzioni nel settore edile
La truffa della cassa integrazione sembra svilupparsi intorno al boom di assunzioni che ha riguardato il settore edile. In particolare Repubblica Palermo mette in evidenza un dato sospetto: nei tre mesi di lockdown nel comparto edilizia si sono registrati 16mila posti di lavoro in più, a differenza di altri settori in crisi come i recenti dati Istat hanno messo in evidenza. Secondo il report della scorsa settimana il crollo dell’occupazione nel secondo trimestre 2020 è preoccupante.
In particolare proprio in Sicilia sono state 92mila le persone che hanno perso il lavoro, ma nell’edilizia le assunzioni sono incrementate.
Che si tratti di una nuova truffa della cassa integrazione per gli addetti ai lavori è assai probabile dal momento che il lavoro nero è una piaga enorme proprio nel comparto edile. Il meccanismo sarebbe più meno questo: regolarizzare con l’assunzione lavoratori altrimenti irregolari e sfruttare così la cassa integrazione. Un meccanismo che d’altronde era stato messo in luce anche nei mesi precedenti con le 2.000 aziende che sfruttavano la cassa integrazione grazie ad assunzioni fittizie e dichiarazioni retroattive.
Truffa cassa integrazione: le reazioni
Sulla truffa, presunta, della cassa integrazione non sono mancate le reazioni e in particolare di Ance - Associazione dei costruttori edili e dei sindacati.
L’Ance Palermo nella persona del suo presidente Massimiliano Miconi ha dichiarato:
“Tutte le misure varate a livello nazionale hanno prodotto un allettante meccanismo. Chi non segnalava i propri dipendenti potrebbe averlo fatto in quei mesi pur di accedere ai benefici. Anche perché il settore non segnala aumenti in termini di massa contributiva”
Dai sindacati arriva la voce del segretario generale della CGIL Alfio Mannino che ha parlato di crescita apparente perché coloro che versano i contributi sono diminuiti.
Secondo Ance l’unico modo per far sì che la cassa integrazione non sia più sfruttata in modo truffaldino è evitare che una volta terminato l’ammortizzatore sociale si torni al lavoro nero. L’importante è garantire trasparenza e legalità.
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