Agli Usa il controllo sulle Americhe, alla Russia sull’Europa e alla Cina sul Pacifico: è questo il nuovo ordine mondiale che Donald Trump vorrebbe apparecchiare a Vladimir Putin e Xi Jinping?
Donald Trump, Vladimir Putin e Xi Jinping. Sono i leader delle tre maggiori potenze mondiali - in attesa dell’India - che presto potrebbero suddividere il mondo in rispettive zone di influenza, il tutto per aumentare ciò che veramente gli sta a cuore: il business.
Può sembrare la trama di un film hollywoodiano, ma proprio Oltreoceano sono diversi gli analisti che stanno iniziando a unire i vari puntini seminati da Donald Trump da quando è tornato alla Casa Bianca, specie dopo lo scontro con Volodymyr Zelensky.
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, in molti hanno parlato di una volontà della Russia e della Cina di rovesciare l’ordine mondiale da quasi un secolo saldamente nelle mani di Washington.
Gli Stati Uniti così avrebbero avallato una sorta di guerra per procura in Ucraina, il tutto per indebolire Mosca e, di riflesso, anche l’alleato cinese. Se così fosse, qualcosa di certo è andato storto nei piani a stelle e strisce.
Adesso invece tutto sembrerebbe essersi capovolto. Già prima della lite in diretta tv Trump ha mollato un paio di “sganassoni” a Zelensky, riservando carezze invece non solo a Putin, ma anche a Xi che è stato il grande nemico durante la sua presidenza.
Del resto che senso avrebbe farsi la guerra - militare e commerciale - quando ci si potrebbe accordare per definire insieme i nuovi dettami dell’ordine mondiale?
Trump e il nuovo ordine mondiale con Russia e Cina
Donald Trump non sembrerebbe essere troppo interessato a difendere ed esportare la democrazia in ogni angolo del globo, ma più a blindare la sicurezza nazionale e fare affari anche con quelli che sarebbero gli antagonisti naturali degli Stati Uniti.
Una volta sistemata la questione Ucraina - dopo aver gonfiato il petto nello Studio Ovale adesso Volodymyr Zelensky sembrerebbe essere pronto a cospargersi il capo di cenere dopo aver capito che senza lo Zio Sam non ha futuro né lui né il suo Paese -, al tycoon non resterà che tirarsi fuori dalla Nato oppure modificare gli intenti dell’Alleanza atlantica.
A quel punto ecco che potrebbe avvenire una sorta di “spartizione” del mondo in relative zone di influenza: le Americhe agli Usa, l’Europa alla Russia e il Pacifico alla Cina.
Nonostante i recenti accordi commerciali siglati, Trump non sembrerebbe avere grandi interessi nel difendere a ogni costo Taiwan, mentre il disimpegno in Ucraina appare ormai evidente; al tempo stesso il presidente americano però vorrebbe riprendere il controllo del Canale di Panama, comprare la Groenlandia e magari annettere il Canada.
In questa sorta di Risiko quale sarebbe il destino dell’Europa? Donald Trump ha imposto dazi più pesanti all’Ue che alla Cina, mentre Elon Musk molto si sta adoperando per spingere in alto i partiti di destra anti-sistema del Vecchio Continente.
Una sorta di strategia per logorare l’Europa dal punto di vista economico e sociale, condannandola così al declino, all’irrilevanza geopolitica e all’instabilità interna, una sorta di gallina da spennare vista l’atavica dipendenza dai fornitori di materie prime.
Il nuovo ordine mondiale così potrebbe essere governato da un tridente inimmaginabile fino a poche settimane fa, un futuro che se così fosse assomiglierebbe molto a un romanzo distopico.
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