Tumore al colon, il nuovo farmaco che lo elimina senza chemioterapia. Ecco come funziona

Emiliana Costa

08/06/2022

Nuovo farmaco contro il tumore al colon. Uno studio ha analizzato gli effetti sui pazienti di un anticorpo monoclonale, il Dostarlimab: ecco i risultati.

Tumore al colon, il nuovo farmaco che lo elimina senza chemioterapia. Ecco come funziona

Nuovo farmaco contro il tumore al colon. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha analizzato gli effetti di un anticorpo monoclonale, il Dostarlimab, somministrato a 12 pazienti con tumore al colon.

Al termine della cura, la lesione tumorale sarebbe scomparsa senza la necessità di altre terapie (chemio, radio, chirurgia). Terapie che in un primo momento erano state previste ma che sono state evitate, perché non ci sarebbe stato più motivo di eseguirle. Non solo. In nessuna delle 12 persone sottoposte alla ricerca si sarebbero verificati effetti collaterali gravi. Entriamo nel dettaglio.

Nuova cura contro il tumore al colon, l’anticorpo monoclonale Dostarlimab

Nuovo farmaco contro il tumore al colon. A 12 pazienti è stato somministrato un nuovo farmaco: si tratta di un anticorpo monoclonale anti-PD-1, il Dostarlimab. Gli scienziati hanno avviato uno studio prospettico di fase 2 in cui il farmaco è stato somministrato ogni 3 settimane per 6 mesi a persone a cui era stato diagnosticato un adenocarcinoma rettale di stadio II o III con deficit di riparazione del disadattamento.

Il trattamento monoclonale avrebbe dovuto essere seguito da chemioradioterapia e chirurgia standard. Ma non ce ne sarebbe stato bisogno. La lesione tumorale sarebbe scomparsa.

Tumore al colon, i risultati della ricerca

Sono 12 i pazienti che hanno completato il trattamento con l’anticorpo monoclonale Dostarlimab e che sono stati sottoposti ad almeno 6 mesi di follow-up. Tutte le 12 persone (100%, intervallo di confidenza al 95%, da 74 a 100) hanno avuto una risposta clinica completa, senza presenza di tumore alla risonanza magnetica, 18 tomografia a emissione di positroni F-fluorodeossiglucosio, valutazione endoscopica, esame rettale digitale o biopsia.

Al momento della risonanza magnetica, nessun paziente era stato sottoposto a chemioradioterapia o a intervento chirurgico. Non solo, durante il follow-up non sono stati rilevati casi di progressione o recidiva (intervallo da 6 a 25 mesi). Né sono stati segnalati eventi avversi di grado 3 o superiore.

Secondo gli scienziati, i risultati di questa ricerca possono rappresentare una speranza per il futuro. Anche se la chemioterapia neoadiuvante e la radioterapia seguite dalla resezione chirurgica del retto restano il trattamento principale e standard per il cancro del retto localmente avanzato.

Tumore al colon, lo studio sul pesce in scatola

Il pesce in scatola potrebbe prevenire il tumore del colon. Secondo un altro studio condotto questa volta dall’Istituto Mario Negri - in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano nell’ambito delle attività dell’Italian Institute for Planetary Health (IIPH) - il pesce in scatola potrebbe prevenire il rischio di tumore al colon del 34%.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nutrients. In sostanza, dai risultati dello studio è emerso che il rischio nelle persone che consumavano almeno due porzioni alla settimana di pesce in scatola sott’olio (pari a 80 grammi ciascuna) si riduceva del 34%.

«I risultati emersi dallo studio - spiega Carlotta Franchi, ricercatrice del Dipartimento di politiche per la salute del Mario Negri e coordinatrice scientifica di IIPH - sono un ulteriore passo avanti per sostenere che il consumo di pesce in scatola sott’olio può essere incluso all’interno di una dieta sana ed equilibrata, essendo minimamente processato, perché cotto a vapore, pulito, messo sott’olio e inscatolato senza conservanti».

Gli scienziati ricordano che il tumore al colon presenta un’elevata incidenza e alta mortalità sia nei paesi ad alto reddito che in quelli emergenti.

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