Con la visita in Italia del nuovo Presidente Javier Milei è tempo di un primo bilancio sull’esperienza turboliberista dell’Argentina.
Il neopresidente tutto basette e motoseghe Milei è stato ricevuto nei giorni scorsi in Italia ricevendo non solo gli onori che si confanno ad un capo di Stato. A Javier Milei è stata anche riconosciuta la cittadinanza italiana: merito di un bisnonno di San Severino Marche, in provincia di Macerata, e di una legge sulla cittadinanza per sangue tra le più permissive degli stati occidentali.
A differenza della sua politica estera, filoamericana e filoisraeliana, effettivamente riconducibile ai partiti di governo come Lega e Fratelli d’Italia, la politica economica di Milei riscuote di gran lunga maggior successo presso quel blob del centro liberale e liberista che si colloca fra Azione e Italia Viva.
Viene quindi naturale chiedersi come sia andata l’economia argentina in questo primo anno di ultraliberismo. Se da un lato, infatti, il miglior risultato che Milei può vantare riguarda il bilancio del paese che per la prima volta passa in surplus, c’è anche da ricordare che lo stesso, nel 2023, non mostrava cifre così mostruose ma era pari al 2,9%. Infatti, tra i problemi economici dell’Argentina quello del deficit di bilancio non è di sicuro tra i primi posti. Per dire, il Brasile dell’odiato Lula con un 9% di deficit mantiene comunque un livello di inflazione pari a circa il 5%. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA