I primi mesi del 2019 si stanno rivelando decisamente positivi per le banche quotate sul FTSE Mib. Fa eccezione UBI Banca, su cui continua a crescere l’esposizione corta dei fondi, vediamo i dettagli
Il 2019 si sta rivelando come l’anno della rivalsa per gli istituti di credito del FTSE Mib, che nel 2018 hanno vissuto un periodo particolarmente negativo. Nei primi tre mesi dell’anno, la maggior parte degli istituti di credito del principale paniere italiano ha messo a segno rialzi a doppia cifra e in generale quasi tutti veleggiano in territorio positivo.
Fa eccezione UBI Banca, che da inizio anno segna un -0,43%. A far peggio c’è solamente Prysmian con il suo -2,22%(clicca qui per il focus).
Uno dei motivi per la quale sul titolo prevale la debolezza è da attribuirsi alla quantità di posizioni nette corte che pesano sul capitale sociale della banca. La scorsa settimana, avevamo evidenziato come UBI Banca avesse scalato la classifica delle aziende più shortate dai fondi, scalzando Azimut dal primo posto.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 18/03/2019
Mentre sulle altre società, in particolar su quelle modo bancarie, si è osservata una generale diminuzione dell’esposizione corta degli hedge funds, sull’istituto di credito guidato da Victor Massiah questo elemento ha raggiunto i suoi massimi dal 30 novembre 2017.
Questa divergenza fornisce sicuramente un segnale di allarme, in quanto la mole di capitale tenuta sotto scacco dalle mani forti, pari al 7,72% di capitale sociale, ostacola la via del rialzo per UBI Banca. Non sembra ancora giunto il momento per valutare un acquisto delle azioni di questo istituto di credito, perlomeno fino a che non si assisterà ad una netta diminuzione dell’esposizione short.
Ecco chi vende UBI Banca
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 18/03/2019
Stando ai dati pubblicati da Consob dello scorso 18 marzo, i fondi che più degli altri credono nel ribasso di UBI Banca sono Marshall Wace e AQR Capital Management, che detengono rispettivamente il 3,65% e l’1,57% di capitale sociale dell’istituto. Ben più ridotta la quota di Citadel Europe, pari allo 0,81% di capitale.
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