Udienza Letizia Ruggeri, il giudice si è preso altro tempo per decidere sull’archiviazione per la pm del caso Yara Gambirasio indagata per frode processuale e depistaggio: cosa può cambiare per Massimo Bossetti.
Udienza Letizia Ruggeri 24 luglio: come riportato da Agi il gip di Venezia Alberto Scaramauzza si è riservato di decidere se riaprire o archiviare il procedimento. Servirà ancora del tempo per conoscere la decisione del giudice, con l’udienza durata circa quattro ore che è stata dedicata alla discussione delle parti.
In aula erano presenti sia Massimo Bossetti sia Letizia Ruggeri.
Si pensava che quello di mercoledì 24 luglio fosse il giorno decisivo non solo per le indagini riguardanti la pm del processo sull’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra ritrovata senza vita nel febbraio 2011 dopo essere scomparsa tre mesi prima, ma anche per le speranze di Massimo Bossetti per vedersi accogliere le proprie istanze che negli ultimi anni sempre sono state rigettate. Invece ci sarà ancora da aspettare.
Come noto Massimo Bossetti - il cui Dna è risultato essere compatibile al 99,99999987% con quello di “Ignoto 1” rinvenuto sugli slip e sui leggins della ragazza - è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio a seguito di una aggressione sessuale e, attualmente, si trova nel carcere di Bollate a Milano dove sta scontando la condanna definitiva all’ergastolo che è stata confermata nei vari gradi di giudizio.
Letizia Ruggeri è stata il pubblico ministero del processo nei confronti di Massimo Bossetti, ma nel 2022 l’ex operaio ha denunciato la pm accusandola di aver voluto spostare - dall’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio corpi di reato del tribunale di Bergamo - 54 provette contenenti tracce biologiche di Yara e dell’uomo.
Per gli avvocati di Bossetti questo trasferimento avrebbe compromesso la conservazione delle prove, poiché sarebbe stata interrotta la catena del freddo necessaria per mantenere intatti i campioni di Dna, rendendo impossibili ulteriori analisi.
Per questo motivo Letizia Ruggeri è indagata per frode processuale e depistaggio: la Procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione per la pm, con la difesa di Massimo Bossetti che si è opposta: l’udienza di mercoledì 24 luglio però è stata limitata alla discussione tra le parti.
Udienza Letizia Ruggeri 24 luglio: cosa può succedere
Il caso Yara Gambirasio è stato uno dei quei casi di cronaca che prima ha sconvolto l’Italia e poi ha spaccato l’opinione pubblica, ancora oggi divisa tra colpevolisti e innocentisti nei riguardi di Massimo Bossetti, l’ex operaio di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne.
Normale di conseguenza che ci sia grande attenzione - specie dopo l’uscita della docuserie targata Netflix - per l’udienza che si è tenuta mercoledì 24 luglio a Venezia in merito alla richiesta di archiviazione per le indagini su Letizia Ruggeri, la pm che ha fatto condannare Massimo Bossetti.
Il responso del gip di Venezia Alberto Scaramauzza potrebbe mettere la parola fine all’indagine riguardante Letizia Ruggeri che è accusata di frode processuale e depistaggio. In caso contrario la difesa di Massimo Bossetti potrebbe sperare di revisionare il processo riguardante il proprio assistito.
“Nel maggio sorso i difensori, ottenuto il via libera della Cassazione, avevano potuto visionare le 54 provette, scoprendo l’esistenza di altre 23 con ‘diluizioni’ di quello stesso Dna - si legge su Il Giorno -. Pur ritenendo alterate quelle tracce biologiche, i legali di Bossetti vorrebbero poterle analizzare, per ‘avere la certezza matematica’ che è così”.
Se la richiesta di archiviazione dei confronti di Ruggeri dovesse essere rigettata, gli avvocati di Bossetti potrebbero sperare di veder accolta una nuova istanza per poter analizzare i reperti residui: soltanto in questo modo l’ex operaio potrebbe sperare in una revisione del processo.
In merito a una nuova istanza nei giorni scorsi Claudio Salvagni, l’avvocato di Massimo Bossetti, ha dichiarato a Il Giornale che al momento “siamo concentrati sull’indagine a Venezia che riguarda Letizia Ruggeri, poi vedremo”.
Anche se non è l’unica prova che ha portato alla condanna di Bossetti, per l’avvocato Salvagni “questo processo si basa sulla prova del Dna; se il Dna viene meno, crolla tutto il castello che è stato costruito”. Non resta così che aspettare la decisione del giudice per capire se potrà mai esserci un nuovo capitolo del processo riguardante l’omicidio della giovane Yara.
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