La Commissione europea annuncia nuove regole digitali per le imprese con l’obiettivo di garantire una semplificazione e un’accelerazione delle operazioni: previsti risparmi fino a 437 milioni di euro.
Nuove regole per le imprese europee, tali da garantire la semplificazione e l’accelerazione delle operazioni tra le società. Le ha annunciate stamattina la Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen. Circa 16 milioni di aziende a responsabilità limitata del Vecchio Continente e 2 milioni di partenariati stanno quindi per beneficiare di possibili risparmi che superano i 430 milioni di euro l’anno.
A presentare il pacchetto di norme è stato Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia, secondo cui burocrazia per le società nell’Ue sarà snellita in maniera importante da questi provvedimenti. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il nuovo certificato societario dell’Unione europea
Per la precisione quella presentata è una riforma del diritto societario europeo. La proposta ha l’obiettivo di rendere più semplici le operazioni delle società transfrontaliere con una riduzione della burocrazia che, nelle stime di Bruxelles, porterà a risparmi per circa 437 milioni di euro.
A determinare questo risparmio saranno i minori oneri amministrativi ogni anno, tramite un certificato societario Ue e tramite il principio di registrazione una tantum qualora venisse creata una succursale in un altro Stato membro.
Stop alla burocrazia, cosa prevedono le nuove regole digitali Ue
Con le nuove regole le società non devono ripresentare le informazioni quando creano una succursale o una società in un altro Stato membro. Le informazioni più importanti potranno essere scambiate tramite il Sistema di interconnessione dei registri delle imprese.
Vengono poi eliminate alcune formalità come la necessità di postille o traduzioni certificate per documenti aziendali. Quanto al certificato aziendale europeo conterrà una serie di informazioni di base sulle aziende e sarà disponibile gratis in tutte le lingue dell’Unione europea.
La soddisfazione della Commissione europea
Secondo Reynders le nuove norme offriranno “grossi vantaggi nel concreto alle imprese che pensino di esercitare attività commerciali transfrontaliero”,
“Sono misure particolarmente importanti per le pmi - ha aggiunto - che rappresentano il 98-99% delle società a responsabilità limitata dell’Ue, il 40% circa delle imprese che hanno attività operazioni investimenti transfrontalieri”.
“Questa proposta - ha concluso - permette di dare un contributo allo sviluppo di un ambiente normativo propizio alla crescita agevolando l’adozione di soluzioni digitali e riducendo gli ostacoli per le attività transfrontaliere. Per noi in Commissione il digitale è al centro della nostra azione per questa legislatura”.
Gli obiettivi Ue sulla transizione digitale
La transizione digitale è uno degli obiettivi fondamentali della Commissione europea. Per questo l’esecutivo Ue ha premuto affinché il Next Generation Ue e il Pnrr italiano avessero nella sburocratizzazione uno degli elementi fondamentali.
I target, a cui questa riforma del diritto societario contribuisce, sono: una popolazione dotata di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale; infrastrutture digitali sicure, resilienti, performanti e sostenibili; la trasformazione digitale delle imprese; la digitalizzazione dei servizi pubblici.
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