La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che proporrà a tutto il Continente il price cap sul gas, il prelievo sugli extraprofitti e le restrizioni all’energia.
L’Unione europea propone di mettere immediatamente un tetto europeo al prezzo del gas russo per “tagliare i proventi alla Russia che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina”. A dirlo ufficialmente, in vista del Consiglio europeo straordinario sull’energia di domani, 9 settembre, è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Non solo: l’esecutivo comunitario propone un’unica tassa europea sugli extraprofitti delle società energetiche e, dopo aver varato il piano per il contenimento (per ora volontario) dei consumi di gas, una riduzione obbligatoria del consumo di elettricità. Insomma, la linea del governo di Mario Draghi negli ultimi mesi, anche se non è chiaro quale dovrebbe essere la percentuale della tassa unica europea (in Italia è stata al 25%).
Una linea che fa infuriare la Russia, che subito ha avvertito che in caso di ok definitivo al price cap termineranno definitivamente le forniture di gas e petrolio. In pratica, infatti, qualora ci fosse un tetto massimo ai prezzi, Mosca non potrebbe più raccogliere gli enormi profitti realizzati finora sull’energia, fondamentali per finanziare il conflitto in Ucraina.
Tagli alla luce anche nelle ore di punta
Secondo Von der Leyen la Russia sta “manipolando attivamente” il mercato del gas, ma si dice “profondamente convinta che con l’unità e la determinazione” l’Unione prevarrà su Mosca. La Commissione spiega che al momento la Norvegia, ad esempio, fornisce più gas all’Ue rispetto alla Russia e questo grazie “all’implementazione della politica di diversificazione, che include forniture anche dagli Usa, dal Qatar e dall’Algeria”.
Quanto all’energia elettrica, la proposta della Commissione per la riduzione dei consumi prevede che gli Stati membri si impegnino a un taglio del 10% dei consumi in termini di megawattora, con un calo di almeno il 5% nelle ore di punta. Una regola che si somma al piano europeo sui risparmi energetici varato nei mesi scorsi. Rispetto ai ricavi per l’energia prodotta da fonti diverse dal gas (le cosiddette tecnologie inframarginali) si ipotizza invece un tetto di 200 euro al megawattora.
L’esecutivo comunitario lavorerà “a stretto contatto con gli Stati membri per raggiungere questi obiettivi”. La proposta fa parte di una serie di misure immediate “che proteggeranno i consumatori e le imprese vulnerabili e li aiuteranno ad adattarsi”.
Liquidità per le società energetiche
“Le società di servizi energetici - ha poi sottolineato Von der Leyen- devono essere supportate per far fronte alla volatilità dei mercati. Aggiorneremo il nostro quadro temporaneo per consentire la rapida consegna delle garanzie statali” così da “facilitare il sostegno alla liquidità da parte degli Stati membri per le società energetiche”. Alle utilities, ha sottolineato la presidente, “viene attualmente richiesto di fornire importi inaspettatamente ingenti, e questo minaccia la loro capacità di negoziare e la stabilità dei mercati futuri”.
Nel frattempo la Commissione propone anche di “trovare modi di intervenire sul mercato dell’energia per disaccoppiare i prezzi dell’elettricità e del gas” e di stanziare ulteriori 5 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria all’Ucraina, che si aggiungono ai 10 miliardi di sostegni finanziari, umanitari e militari già forniti.
Il botta e risposta tra Russia e Ue
Secondo il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni “l’incertezza rimane eccezionalmente elevata e il rischio di recessione è in aumento: le prospettive dipendono essenzialmente dall’evoluzione dei mercati dell’energia, potrebbe peggiorare notevolmente rispetto alla nostra linea di base se vedessimo un’interruzione completa del gas russo”.
Nel frattempo il leader del Cremlino ha invitato i Paesi europei a “tornare in sé” sulle sanzioni. Secondo lui gli europei, di fronte all’impennata dei prezzi, “hanno diverse soluzioni: o sovvenzionare i prezzi elevati (dell’energia) o ridurre i consumi. Da un punto di vista economico va bene, ma da un punto di vista sociale è pericoloso. Può causare un’esplosione”. Pertanto, spiega, è “meglio rispettare gli obblighi contrattuali, le regole civili ed è impossibile non rispettare le leggi, oggettive, economiche. Altrimenti ti tornerà indietro come un boomerang”.
Alla provocazione ha risposto subito Von der Leyen, secondo cui “non vale più la pena di ascoltare quello che dice il presidente Putin sul fronte dell’energia poiché la Russia non fa altro che ricattare l’Ue e questo si vede dal fatto che a diversi Stati membri sono state completamente tagliate le forniture”.
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