Un anno di guerra in Ucraina: 5 effetti sull’economia mondiale

Violetta Silvestri

21/02/2023

Il bilancio economico di un anno di guerra in Ucraina: cosa è cambiato nel sistema mondiale? Energia, spese militari, equilibri geopolitici, bilanci statali in focus in 5 punti.

Un anno di guerra in Ucraina: 5 effetti sull’economia mondiale

Il 24 febbraio 2023 sancisce un anno di guerra in Ucraina: 12 mesi dall’invasione della Russia della nazione confinante.

Da quel giorno, il mondo intero è cambiato, anche nelle zone più lontane e meno coinvolte militarmente dal conflitto. Equilibri geopolitici spezzati, nuove alleanze strategiche create, rafforzamenti commerciali mirati, rivoluzione energetica, corsa al riarmo, prezzi delle materie prime in corsa, sanzioni storiche ai danni di Mosca: sono questi alcuni degli effetti irreversibili che la guerra ha generato in un anno.

Con Usa e Cina sempre più ostili, l’Europa immischiata più di altri nelle vicende della guerra, la Russia in cerca di partner su cui contare (l’isolamento non è totale, infatti), l’economia e la politica globali non sono più le stesse.

Cosa è cambiato con un anno di conflitto in Ucraina? TOT grafici elaborati dagli esperti Ispi aiutano a capire i mutamenti in corso e come il mondo economico è ormai mutato. Con tutte le conseguenze in termini di rischi che questo porta con sé.

1. Assistenza e spesa militare al top

Se c’è un settore che si è rivitalizzato in questi 12 mesi è stato senza dubbio quello militare. Le nazioni occidentali hanno sborsato miliardi per sostenere l’Ucraina, con gli Usa che hanno offerto un sostegno record.

Ma, nello stesso tempo, i bilanci dei singoli Paesi sono stati rafforzati nella spesa militare, anche in quelle nazioni che avevano sposato una politica meno guerrafondaia per evidenti ragioni storiche, come Giappone e Germania.

Un primo grafico, infatti, mostra proprio il cambiamento nel budget per le armi di queste due nazioni:

Spesa militare di Germania e Giappone Spesa militare di Germania e Giappone Quinquenni a confronto

Nel dettaglio, Tokyo spenderà in 5 anni 300 miliardi di euro, con un balzo del 58% rispetto ai cinque anni precedenti, con spese di difesa al 2% del Pil. La Germania punterà su un budget militare di 405 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, +56% sul quinquennio precedente.

Sorprendente è anche il salto degli Usa: per l’assistenza militare all’Ucraina ha sborsato una cifra che doppia quasi quella riservata dalla potenza americana all’intero mondo nel 2020.

Assistenza militare Usa all'Ucraina Assistenza militare Usa all’Ucraina Un confronto con l'assistenza militare al mondo

Anche se si è trattato di invii in parte prudenti, senza missili a lunga gittata e calibrati nel tempo, non tutti insieme, resta pur sempre evidente come il sostegno a livello militare non sia affatto mancato. Per gli Usa gli interessi in gioco contro la Russia (e in modo indiretto la Cina) sono alti in questo conflitto.

2. La finanza ha già dei vincitori di guerra

I venti di guerra hanno scatenato scosse finanziarie importanti.

Come sottolineato da questo grafico Ispi, infatti, il crollo del 20% circa di valore delle Borse mondiali non ha coinvolto i comparti militare e degli idrocarburi:

Capitalizzazioni in Borsa: chi sale con la guerra Capitalizzazioni in Borsa: chi sale con la guerra Al top due settori

La corsa agli armamenti e la rivoluzione energetica, con la spinta verso forniture di gas non russe che ha fatto impennare i prezzi, hanno arricchito i colossi di questi ambiti. Le Big Oil, per esempio, hanno riportato profitti record.

3. Un mondo spaccato

La geopolitica è diventata protagonista assoluta del sistema economico mondiale. Se, infatti, l’Occidente con Usa ed Europa si sono unite contro l’aggressione della Russia, anche in nome degli ideali democratici, altri Paesi si sono avvicinati con altri scopi. Si torna a dividere il mondo, con nuove e vecchie alleanze a creare amici e nemici strategici.

Ispi lo spiega in modo chiaro:

“I BRICS nonostante le disparità economiche al loro interno (la Cina rappresenta il 71% del PIL del gruppo, contro il 14% dell’India; Brasile 7%; Russia 7%; Sud Africa 2%), hanno evitato, pur tra mille sfumature, di prendere una posizione sulla guerra, approfittando delle situazioni loro favorevoli (vedi l’India con il petrolio russo) e aprendo alla possibilità di nuovi membri (Argentina, Algeria, Iran sono i tre Paesi candidati ufficialmente a entrare nel gruppo)”

Il grafico è eloquente:

Brics e posizione sulla guerra Brics e posizione sulla guerra Alleati o no di Mosca?

4. Petrolio e gas: cambia tutto

Con la Russia isolata dall’Ue nel suo commercio del gas, fino a un anno fa vitale per il blocco europeo, il settore energetico è cambiato del tutto.

Le traiettorie di gas e petrolio russo, e anche di Gnl, sono cambiate per sempre, come evidente in due grafici:

Chi acquista energia russa? Chi acquista energia russa? Cina e India in focus
Gnl per l'Europa Gnl per l’Europa Il balzo nell'acquisto di gas naturale liquefatto

5. Le bollette salate dell’Europa pesano sui bilanci

Con il prezzo del gas schizzato ai massimi storici nell’estate 2022 soprattutto, i Paesi Ue sono corsi ai ripari con aiuti fiscali senza precedenti per sostenere famiglie e imprese.

Quanto è costato l’intervento pubblico per le bollette energetiche? Miliardi di euro di spesa pubblica per le casse delle nazioni (con l’allarme debito sempre in agguato):

Spese per bollette energetiche Spese per bollette energetiche Miliardi spesi da singoli Paesi Ue

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