Il post del numero uno di UniCredit Andrea Orcel arriva dopo la strigliata in Germania dell’ex BCE e dopo i continui affondi in Italia per l’OPS su Banco BPM.
Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, la banca italiana che ha fatto infuriare sia l’Italia di Meloni che la Germania ora orfana di un governo, per essersi permessa di manifestare un duplice interesse su Banco BPM e su Commerzbank, è tornato oggi a parlare del ruolo di Piazza Gae Aulenti: in Italia e per l’Italia.
Occhio al trend delle azioni UniCredit, scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, che oggi traggono vantaggio anche dalla nota degli analisti di Equita SIM, che hanno annunciato nel loro outlook per il 2025 di essere sovrappesati sui titoli finanziari, grazie ad alcuni fattori, tra cui l’aspettativa di fondamentali solidi anche nel corso di quest’anno per le banche e la prospettiva di una crescita delle commissioni che dovrebbe riuscire a compensare il calo dell’NII (Net Interest Income).
Equita ha presentato i suoi titoli preferiti, che includono UniCredit.
Tra gli altri Top Picks del 2025 individuati da Equita nel settore bancario-finanziario dell’Italia spiccano le azioni Intesa SanPaolo, BPER, Credem, FinecoBank, Banca Mediolanum, Mediobanca.
UniCredit, Orcel: nostra visione paneuropea, ma cuore nostra identità batte in Italia
Con un post pubblicato dal suo profilo LinkedIn, Orcel ha tenuto a precisare quanto probabilmente il governo Meloni - che aveva parlato addirittura di UniCredit come di una “banca straniera” - vorrebbe sentirsi dire:
“La nostra visione è paneuropea, ma il cuore della nostra identità batte in Italia. E non abbiamo alcuna intenzione di dimenticarlo, perché è un aspetto fondamentale delle nostre origini e della nostra cultura. Crediamo nel futuro. Crediamo nell’Italia”.
Europeista convinto, Orcel ha continuato ricordando le ambizioni e il percorso di Piazza Gae Aulenti, che non prescindono in ogni caso dall’Europa, tutt’altro.
“Tre anni fa abbiamo deciso che la nostra ambizione sarebbe stata quella di costruire la Banca per il futuro dell’Europa ” - ha ricordato l’amministratore delegato di UniCredit, tenendo a precisare di non aver certo mandato in soffitta il sogno della banca che gestisce, ovvero trasformare l’istituto in “ un nuovo campione paneuropeo, un nuovo punto di riferimento per il settore finanziario. Un player di cui l’Italia potesse andare fiera ”.
Dunque, ha spiegato il Ronaldo dei banchieri, “ siamo una Banca europea, ma con radici profonde e ben radicate in Italia ” e “siamo davvero orgogliosi del sostegno che, ormai dal 1870, offriamo a imprese e comunità su tutto il territorio nazionale”.
“Il nostro obiettivo è creare un Gruppo ancora più solido, forte e competitivo, a livello nazionale: avremo la possibilità di migliorarci, di generare un impatto positivo sulle economie locali e di assicurare un sostegno finanziario sempre più significativo ai clienti ed alle comunità in cui operiamo”, ha continuato l’AD di UniCredit.
Nel suo post su LinkedIn Orcel non ha menzionato né l’OPS, offerta pubblica di scambio su Banco BPM per un valore totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni, né l’investimento lanciato ancora prima nella seconda banca tedesca Commerzbank, andato poi avanti in diversi round, che proprio nelle ultime ore è stato aspramente criticato dal banchiere ex esponente della BCE, noto per la sua view antitetica rispetto a quella dell’allora presidente dell’Eurotower, Mario Draghi. Una strigliata alquanto pesante, accompagnata dai vari affondi lanciati a più riprese dal governo italiano da Giorgia Meloni contro una possibile operazione di M&A tra UniCredit e Banco BPM, che quest’ultima banca ha tra l’altro già bocciato.
Il messaggio del CEO Andrea Orcel pro-Italia nel giorno del PNRR di Intesa SanPaolo per l’Italia
Dal post su LinkedIn di Andrea Orcel sembra essere emersa in ogni caso tutta la buona volontà del banchiere allergico alla politica di rimarcare l’intenzione di continuare a sostenere la crescita dell’Italia, tra l’altro proprio nel giorno in cui la prima banca del Paese Intesa SanPaolo ha siglato un nuovo accordo con Confindustria, che il CEO Carlo Messina - in evidenza soprattutto per il grande annuncio che ha fatto sulla decisione di investire direttamente nel Bitcoin - ha definito “ quasi un PNRR di Intesa Sanpaolo per l’Italia che consentirà di poter accelerare ulteriormente la crescita del Paese”.
Si tratta infatti di un accordo con cui le controparti, attraverso un piano congiunto, metteranno a disposizione 200 miliardi da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.
Così si legge nel comunicato di Intesa SanPaolo;
“Il nuovo accordo consolida e rinnova la collaborazione avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito ad evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle PMI e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche grazie alle garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente PMI, struttura portante del Made in Italy nel mondo”.
UniCredit, Orcel: le imprese italiane beneficeranno del nostro raggio d’azione paneuropeo
Dal canto suo, oggi Orcel ha ricordato che, nel caso di UniCredit, “le imprese del nostro Paese beneficeranno del nostro raggio d’azione paneuropeo e avranno accesso alle nostre offerte di finanziamenti”, aggiungendo che “la realizzazione del nostro progetto di investimento per l’Italia permetterà di incrementare l’impatto e il sostegno che già oggi UniCredit fornisce all’economia nazionale, un’economia basata su un tessuto vivace di aziende radicate sul territorio, votate all’esportazione e pronte a trarre vantaggio dalla nostra presenza in 13 mercati - un punto di forza che solo la nostra Banca può vantare nel panorama europeo”.
“Vogliamo fare la nostra parte e contribuire attivamente al successo del nostro Paese ”, ha sottolineato ancora Andrea Orcel, rimarcando che la banca lo sta “già facendo in modo concreto: per esempio, tramite iniziative come UniCredit per l’Italia, con cui dal 2022 abbiamo messo a disposizione oltre 35 miliardi di euro per supportare le imprese e il terzo settore ”.
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