Titolo UniCredit al test della trimestrale. Piazza Affari attende dichiarazioni del CEO Andrea Orcel sul dossier Commerzbank.
UniCredit, la banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel e quotata sul Ftse Mib di Piazza Affari, ha annunciato di aver concluso il terzo trimestre del 2024 con un utile netto in rialzo del 8% rispetto all’anno precedente a €2,5 miliardi, rispetto all’utile netto di 2,7 miliardi di euro del secondo trimestre dell’anno e ai 2,272 miliardi attesi dal consensus degli analisti.
A fronte di una crescita pari a +8,2% su base annua, l’utile netto di UniCredit del terzo trimestre, pari a €2,5 miliardi, è sceso del 6,2% su base trimestrale.
Nei primi nove mesi del 2024, Piazza Gae Aulenti ha incassato un utile netto di €7,7 miliardi, in crescita del 16% rispetto ai nove mesi del 2023.
I ricavi netti si sono attestati nel terzo trimestre del 2024 a €6 miliardi, in flessione del 5,3% su base trimestrale e in rialzo del 2,6% su base annua.
Le commissioni sono state pari a €1,9 miliardi, in calo del 8,3% trim/trim e in rialzo del 8,5% su base annua.
Utili UniCredit: il trend del NII con meno tassi BCE
Occhio soprattutto al margine netto di interesse (NII) di UniCredit, voce di bilancio più interessata dalla direzione dei tassi dell’area euro e dunque dalle scelte di politica monetaria della BCE di Christine Lagarde, che è ammontato a €3,6 miliardi, invariato su base trimestrale, e in calo dell’1% su base annua.
In questa stagione degli utili trimestrali delle banche dell’area euro, il focus del mercato è rivolto soprattutto al trend dell’NII, destinato secondo gli analisti a rallentare la crescita degli ultimi anni, che è stata sorretta della carrellata di strette monetarie della BCE, e anche a scendere, in un contesto di tagli dei tassi destinati a proseguire.
Guardando ad altre voci di bilancio rese note con i conti appena diffusi da Piazza Gae Aulenti, i costi operativi si sono attestati nel terzo trimestre del 2024 a €2,3 miliardi, giù dello 0,3% su base trimestrale e in calo del 1,4% su base annua.
Occhio al rapporto costi/ricavi, pari al 37,3%, in rialzo di 1 punto percentuale su base trimestrale e in flessione di 1,6 pp su base annua.
L’eps di UniCredit è stato pari a €1,58, in calo del 2,4% su base trimestrale e in crescita del 21,8% su base annua, mentre il CET1 ratio di Gruppo si è attestato al 16,1%, in calo di 8 punti base su base trimestrale, ma in rialzo di 47 pb su base annua.
UniCredit migliora la guidance e premia gli azionisti con più dividendi
UniCredit ha alzato la guidance per l’utile netto del 2024 a oltre €9 miliardi, o circa €10 miliardi aggiustato, con una distribuzione relativa all’intero 2024 confermata in linea con quella dell’anno 2023.
Per la precisione, nel comunicato si legge che la guidance per l’utile netto è stata aumentata ad oltre €9 miliardi, rispetto all’outlook precedente di un valore superiore a €8,5 miliardi, “nonostante gli investimenti significativamenti maggiori per proteggere e dare slancio alle performance future, al netto dei quali la guidance per l’utile netto del FY24 è di circa €10 miliardi ”.
UniCredit ha anche annunciato di puntare a un utile netto annuo superiore a €9 miliardi nel biennio 2025-2026 e a una distribuzione annua a valere sugli utili dei due anni superiore a quella relativa al 2024.
Per il 2024, la banca ha migliorato anche l’outlook sui ricavi netti a circa €24 miliardi, dalla precedente guidance di ricavi superiori a €23 miliardi, motivando l’upgrade con il miglioramento dei ricavi in tutte le categorie nei nove mesi del 2024.
Allo stesso tempo, la guidance sul RoTE del 2024 è stata alzata a circa 17% da circa 16,5%.
Sul tema dividendi, l’accantonamento del dividendo sarà aumentato dal 40% al 50% dell’utile netto a partire dai risultati del 2025.
Focus sul titolo e su dichiarazioni su dossier Commerzbank
Occhio alla reazione del titolo UCG, che ieri ha chiuso la sessione in rialzo dell’1,34% a quota 42,84 euro.
Piazza Affari attende inoltre eventuali dichiarazioni dell’amministratore delegato Andrea Orcel sul dossier Commerzbank, la seconda banca tedesca su cui UniCredit ha messo gli occhi, acquistando una partecipazione potenziale del 21% e scatenando così la furia del governo di Berlino e dei tedeschi.
L’AD dal canto suo attende l’ok della BCE per superare la soglia del 9% e per salire fino al 29,9% di Commerzbank, sfidando il no della stessa neo CEO dell’istituto teutonico Bettina Orlopp, e al contempo coprendosi dal rischio titolo.
Nella giornata di ieri, UniCredit ha diramato un altro comunicato relativo all’esecuzione del suo piano di buyback, rendendo noto che, alla data dell’1° novembre, la banca ha acquistato un totale di 30.122.628 azioni, pari all’1,84% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a 1.164.619.096,96 euro.
L’acquisto dei titoli, ha specificato la banca italiana, a seguito dell’annullamento delle azioni proprie avvenuto in data 26 giugno 2024, fa sì che la banca italiana detenga ora azioni proprie pari al 4,42% del capitale sociale.
Il CEO Orcel commenta i conti: risultati finanziari record
Così il CEO Andrea Orcel nel commentare i risultati di bilancio di UniCredit:
“Abbiamo riportato il nostro quindicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e risultati finanziari record con utile netto di €2,5 miliardi, o €7,7 miliardi nei primi nove mesi dell’anno, ed una crescita dell’utile per azione del 31% anno su anno. Le commissioni sono cresciute del 8,5% rispetto allo scorso anno, supportate dall’attività della clientela mentre continuiamo a trasformare il nostro business. Assieme ad un margine di interesse resiliente, costi saldamente sotto controllo ed un costo del rischio ancora molto basso, il nostro RoTE ha raggiunto il 19,7% senza aggiustare per il nostro capitale in eccesso. Tutte le nostre regioni stanno contribuendo al nostro successo, beneficiando a loro volta della partecipazione ad un Gruppo più ampio”
“Il CET1 ratio al 16,1% è sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente nonostante l’impatto degli
investimenti strategici, grazie ad una generazione organica di capitale pari a €3,5 miliardi che fissa un altro record trimestrale”, ha continuato il CEO, facendo notare che “è chiaro che abbiamo ricostruito la nostra capacità di trasformarci, adattarci ed eccellere, sostenuta da una chiara, coerente ed essenziale visione strategica”.
L’AD ha continuato, affermando che “a dimostrazione della fiducia che riponiamo nella nostra crescita sostenibile e di qualità, aumenteremo il nostro dividendo al 50% dell’utile netto a partire dal 2025, in rialzo rispetto al 40% attuale”.
Il motivo?
Orcel ha menzionato “la solidità dei nostri utili e della nostra generazione organica di capitale”, aggiungendo che, “nell’arco del ciclo, continueremo a dimostrare una redditività solida e distribuzioni eccellenti”.
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