I vaccini cinesi sono poco efficaci: Pechino pensa ad un’alternativa. Ma nel frattempo 20 Paesi tremano: in Ungheria e Cile i contagi aumentano nonostante un buon numero di vaccinati.
I vaccini cinesi (tra cui il Sinovac e il Sinopharm) non funzionano come dovrebbero contro il Covid: troppo bassa la percentuale di efficacia per poter pensare di utilizzarlo per raggiungere l’immunità di gregge.
La conferma arriva da Pechino, in una rara ammissione di debolezza da parte della autorità cinesi; una notizia molto importante, anche perché è bene ricordare che la Cina - là dove è partito tutto - non ha ancora autorizzato l’utilizzo di altri vaccini stranieri, mentre i vaccini cinesi vengono esportati in ben 20 Paesi.
E pensare che anche l’Unione Europea sembrava stesse prendendo in considerazione l’idea di utilizzare anche i vaccini cinesi, così da mettere a disposizione degli Stati membri un maggior numero di dosi. Una notizia che adesso cambierà i programmi dell’UE, con la Cina che inevitabilmente dovrà pensare ad un’alternativa se vuole effettivamente che venga raggiunta l’immunità di gregge.
Il vaccino cinese è poco efficace contro il Covid
A parlare dell’efficacia dei vaccini cinesi è stato Gao Fu, capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie. Nel dettaglio, secondo un recente studio effettuato dai ricercatori brasiliani, il vaccino cinese Sinovac ha un’efficacia appena superiore al 50%.
Un dato confermato dalle autorità cinesi, le quali a questo punto stanno valutando delle alternative. Ad esempio, si sta riflettendo sulla possibilità di aggiustare il dosaggio, come pure di rivedere il numero delle somministrazioni.
Ma vi è anche la possibilità che l’intero vaccino venga rimesso in discussione, mischiandolo con altri vaccini che utilizzano altre tecnologie. A tal proposito, Gao ha spiegato che si sta riflettendo sulla possibilità di “utilizzare vaccini diversi per il processo di immunizzazione”, come quelli che sfruttano l’mRNA (come nel caso di Pfizer, il quale ricordiamo ha un’efficacia superiore al 97%).
Dalla Cina, quindi, arriva la conferma che il vaccino con l’mRNA è probabilmente il migliore contro il Covid: “Tutti dovrebbero considerare i benefici che possono portare all’umanità”, ha spiegato Gao, “non possiamo ignorarlo solo perché abbiamo a disposizione altri vaccini”.
Vaccino cinese poco efficace: cosa succede adesso?
A detta dei media cinesi, comunque, quella di Gao Fu non è un’ammissione di responsabilità quanto più una richiesta per ottimizzare le procedure di revisione e facilitare l’implementazione del programma di vaccinazione nazionale tenendo conto anche della maggiore diffusione di varianti.
Specialmente secondo i media occidentali, però, queste parole confermano quanto si temeva da tempo, ossia che i vaccini cinesi fossero molto meno efficaci rispetto agli altri presenti sul mercato, motivo per cui in queste settimane le case farmaceutiche cinesi non hanno mai pubblicato dati sufficienti a riguardo.
Resta da capire, quindi, quale sarà effettivamente la conseguenza delle parole di Gao Fu sull’efficacia del vaccino cinese. Non è solo la Cina, infatti, ad utilizzarli visto che oltre 20 Paesi li hanno ricevuti, dall’Ucraina alla Cambogia. Tra questi ci sono anche l’Ungheria, che insieme al Cile ha basato gran parte della propria campagna sui vaccini cinesi, e la Serbia, ma sembra che anche l’Unione Europea stesse valutando la possibilità di utilizzare i vaccini cinesi.
E proprio quanto sta succedendo in Cile e Ungheria - dove appunto nonostante un buon numero di vaccinati ci sono ancora elevati contagi - potrebbe essere la dimostrazione della veridicità di quanto appena dichiarato dalle autorità cinesi.
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