Vaccini, tamponi e quarantena, il piano Covid spiegato dal nuovo ministro della Salute

Alessandro Nuzzo

12/11/2022

Orazio Schillaci ha spiegato al Sole 24 Ore le prime misure a cui sta lavorando per la lotta al covid. Vediamole tutte.

Vaccini, tamponi e quarantena, il piano Covid spiegato dal nuovo ministro della Salute

Una delle sfide più importanti che il nuovo Governo Meloni dovrà affrontare è sicuramente la lotta al covid. L’esecutivo ha da sempre ribadito di voler attuare una politica fatta da meno restrizioni, pur senza perdere la prudenza qualora i dati iniziassero a salire.

Concetto questo ribadito anche dal neo ministro della Salute Orazio Schillaci durante una chiacchierata con il Sole 24 Ore. Schillaci ha parlato a tutto tondo delle prime misure che il Governo sta pensando di attuare riguardo la lotta al covid. Poi un appunto anche sul problema della carenza di medici, soprattutto in alcune specializzazioni che il nostro paese si trascina dietro da anni e che andrebbe risolto.

Il piano covid del neo ministro della Salute Schillaci

Una delle prime misure a cui sta lavorando il neo ministro della Salute riguarda il contrasto al covid. Come ribadito in precedenza, la linea dell’esecutivo mira a rendere le regole meno rigide, numero di casi permettendo. Sotto la lente isolamento domiciliare, tamponi e vaccini.

Per quanto riguarda il periodo di isolamento che al momento è di 5 giorni di quarantena a casa e tampone negativo per uscire, per Schillaci «bisogna semplificare e allentare» proprio come fatto da altre nazioni come Spagna e Inghilterra dove la quarantena è stata abolita. «Oggi alcune misure sono eccessive, ci stiamo lavorando con Iss, Aifa e Istituto Spallanzani: se i dati epidemiologici continuano a essere buoni sull’isolamento avremo delle norme meno rigide» - le parole del ministro.

Anche sui tamponi è prevista una stretta. Secondo Schillaci se ne fanno troppi e inutilmente. Se il covid dev’essere considerata una malattia al pari di un’influenza, quindi meno aggressiva, basterebbe il buon senso dei cittadini.: «Quando uno ha l’influenza e la febbre basta stare a casa e non uscire senza troppe rigidità o la necessità di fare tutti i tamponi che si fanno oggi» - ha detto.

Quanto ai vaccini contro il covid con i numeri che nell’ultimo periodo si sono ridotti drasticamente, il ministro ha annunciato l’inizio imminente di una campagna di comunicazione per spingere le persone a vaccinarsi, magari facendo insieme sia il vaccino contro il covid che quello antinfluenzale.

Il ministro della Salute poi ha voluto ribadire che la strategia di allentamento delle misure non riguarda un aspetto politico. «Se guardiamo alle due Nazioni che hanno liberalizzato di più su questo fronte ci sono Inghilterra e Spagna, con i conservatori a guidare il primo Paese e il centro sinistra a guidare il secondo» - le sue parole.

Premi ai medici

C’è un altro problema che il ministero dovrà affrontare e riguarda la carenza di personale medico in alcune aree specialistiche. Un problema che l’Italia si trascina dietro già da diversi anni colpa di una programmazione non ottimale che viene da lontano. Per Schillaci i posti messi a disposizione dalle Università vanno aumentati, anche se in questo modo i nuovi medici li vedremo soltanto tra 10 anni.

Ci sono carenze soprattutto in specifiche aree che il ministro della Salute punta a colmare. «Alcune scuole di specializzazione sono meno attrattive di altre e questo incide in alcune discipline che sono strategiche come la medicina di emergenza e urgenza che forma i medici dei pronto soccorso , ma penso anche alla radioterapia che offre armi molto importanti a esempio nella lotta al cancro».

Per queste discipline il ministro punta a misure di gratificazione per farle diventare maggiormente attrattive soprattutto per i giovani. Infine, Schillaci pensa anche ad un premio per i reparti che hanno vissuto in prima linea il covid e risultano maggiormente stressati. Per quel personale è prevista un’indennità, magari da inserire nella Legge di Bilancio ormai alle porte.

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