Vaccino per i bambini 5-11 anni, la guida dell’Iss: cosa bisogna sapere prima e cosa fare dopo

Stefano Rizzuti

10 Dicembre 2021 - 17:49

L’Istituto superiore di sanità ha predisposto le faq sulla vaccinazione dei bambini nella fascia 5-11 anni: vediamo quali sono le domande e le risposte che i genitori devono conoscere.

Vaccino per i bambini 5-11 anni, la guida dell’Iss: cosa bisogna sapere prima e cosa fare dopo

Il 15 dicembre verranno distribuite in Italia 1,5 milioni di dosi di vaccino a uso pediatrico. Dal giorno successivo si potrà quindi partire con la vaccinazione contro il Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Poi la distribuzione delle dosi riprenderà a gennaio 2022, come comunicato dal commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo.

La priorità nelle vaccinazioni dei più piccoli dovrà essere data ai bambini con elevata vulnerabilità e a quelli conviventi con soggetti immunodepressi o con elevata fragilità al Covid. In vista della partenza delle inoculazioni ai più piccoli l’Istituto superiore di sanità ha predisposto delle faq, delle domande e risposte con tutto ciò che bisogna sapere sulla vaccinazione dei bambini, su cosa fare prima e cosa dopo.

Perché vaccinare i bambini contro il Covid

La premessa dell’Iss è basata sul fatto che anche in età infantile il Covid può comportare dei rischi per la salute: “Circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva”. E anche nei casi d’infezione asintomatica non è possibile escludere successive complicazioni come la sindrome infiammatoria multisistemica o il long Covid.

Quale vaccino per i bambini da 5 a 11 anni

Il vaccino che verrà somministrato ai bambini è quello a mRna di Pfizer-Biontech: ha lo stesso principio attivo di quello previsto per gli adulti ma con una dose di circa un terzo. La vaccinazione avviene con la somministrazione di due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Cosa fare prima della vaccinazione

Prima della vaccinazione l’Iss consiglia ai genitori di parlare con i bambini per spiegare bene cosa dovranno fare. Non viene raccomandata la somministrazione di farmaci antidolorifici prima della vaccinazione e si raccomanda di riferire al medico vaccinatore eventuali allergie del bambino. Il bambino, durante l’inoculazione, deve stare seduto o sdraiato.

Cosa fare dopo la vaccinazione ed eventuali effetti collaterali

Dopo aver somministrato la dose verrà chiesto al bambino di attendere per 15-30 minuti sotto osservazione per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche. In seguito alla vaccinazione gli effetti collaterali possibili sono dolore al braccio su cui è avvenuta l’iniezione (con rossore e gonfiore possibili), comparsa di sintomi come stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, febbre e nausea. I sintomi sono solitamente lievi e si risolvono entro 1-2 giorni.

La guida contro le fake news sul vaccino ai bambini

L’Iss smonta anche alcune delle più ricorrenti fake news sulla vaccinazione dei bambini e sul Covid. Innanzitutto si ricorda che non è vero che i bambini non si ammalano di Covid e non muoiono: i casi nella fascia 5-11 anni sono stati 263mila, con quasi 1.500 ricoveri, 36 in terapia intensiva e anche 9 decessi. Nelle ultime settimane i contagi in questa fascia d’età sono in netta crescita.

Il vaccino è efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio d’infezione nei bambini. Inoltre la vaccinazione - sottolinea ancora l’Iss - garantisce una maggiore possibilità di frequentare con sicurezza la scuola e i luoghi della vita sociale.

Gli effetti collaterali del vaccino sui bambini

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, invece, l’Istituto superiore di sanità garantisce che il rischio di eventi avversi gravi dopo la vaccinazione è molto raro e deve essere paragonato a quello di malattia grave dovuta al Covid: il rapporto rischi-benefici pende assolutamente a favore della vaccinazione, sottolineano i dati dell’Ema.

Altra bufala che circola spesso è quella sul rischio di miocardite per i bambini dopo la vaccinazione: l’Iss sottolinea che questa possibilità è estremamente bassa e quasi sempre si tratta di problemi con un decorso non problematico. Inoltre il rischio per i bambini al di sotto dei 12 anni è ancora minore, tanto che non sono stati segnalati casi durante i test clinici.

I test hanno riguardato 3mila bambini ma - si ricorda - i dati ormai arrivano anche dagli oltre 3 milioni di bambini vaccinati negli Stati Uniti. Altra assicurazione dell’Iss riguarda il fatto che nessuno studio ha dimostrato la correlazione tra i vaccini e alcuni processi infiammatori che provocherebbero cambiamenti nel sangue.

Nessun pericolo, inoltre, per il sistema immunitario dei bambini. Che, come spiega l’Iss, è predisposto già per reagire a possibili pericoli sin dalla nascita: il vaccino permette al sistema immunitario di riconoscere l’agente infettivo prima dell’esposizione contribuendo a rafforzarlo. Così come avviene per gli altri vaccini pediatrici.

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