Nel report dell’Istituto Superiore di Sanità, i dati sull’efficacia del vaccino dopo 5 mesi dalla fine del ciclo primario. Poi l’allarme: «Ecco cosa rischiano i no vax».
L’Istituto superiore di Sanità (Iss) ha pubblicato oggi, sabato 11 dicembre, il nuovo report settimanale. Il documento contiene dati sull’andamento della pandemia e sulla protezione offerta dai vaccini contro il Covid-19.
Non solo. Nell’ultimo report, l’Iss lancia l’allarme: «Il rischio di morire di un non vaccinato è 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato». Entriamo nel dettaglio.
Quanto protegge il vaccino anti Covid-19
Nel report settimanale dell’Iss si legge che l’efficacia complessiva dei vaccini nell’evitare il contagio è, al momento, del 65%. Sale all’88,7% nell’evitare le ospedalizzazioni nei reparti ordinari e al 93,5% per le terapie intensive. L’efficacia del vaccino nell’evitare i decessi è dell’89,2%.
Ma dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario (ovvero dopo due dosi dei vaccini Pfizer, Moderna o AstraZeneca, o dopo una di vaccino Johnson & Johnson) c’è una diminuzione dell’efficacia del siero. «Si osserva - si legge nel report - una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire i contagi in corrispondenza di tutte le fasce d’età».
In sostanza, l’efficacia nel «prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% (con ciclo completo entro 5 mesi) a 39,6% (con ciclo completo da oltre 5 mesi».
Secondo il report dell’Iss, in Italia «nelle ultime tre settimane si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale in tutte le fasce d’età. Ma dalla seconda decade di ottobre si osserva un aumento dell’incidenza nelle fasce d’età 0-19 e 10-19, che nell’ultima settimana ha raggiunto valori superiori a 250 casi per 100 mila abitanti per la fascia 0-9 anni».
Nella fascia d’età 6-11 anni (quella esclusa finora dalla campagna vaccinale) emerge una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare. Con una impennata nelle ultime due settimane.
Va comunque sottolineato che l’efficacia rimane alta nel prevenire i casi severi di malattia, passando dal 93% all’84% dopo cinque mesi dall’ultima dose di vaccino. Non solo. L’efficacia nel prevenire contagi e casi di malattia severa torna a salire con la terza dose, rispettivamente al 76,7% e al 93%.
«Il rischio di morte di un no vax è 16 volte più elevato», l’allarme dell’Iss
Nel report si legge che «il rischio di morte di un no vax è 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato con la terza dose». Mentre è di 11,1 volte maggiore di un vaccinato da meno di 5 mesi e di 6,9 volte superiore a quello di un vaccinato da più di 5 mesi che non ha ancora ricevuto la terza dose.
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