Due hacker cinesi avrebbero cercato di entrare nei sistemi di alcune aziende impegnate nella ricerca di un vaccino per sottrarre informazioni. È l’accusa mossa dal Dipartimento di Giustizia statunitense.
Due hacker cinesi starebbero tentanto di rubare delle informazioni sul vaccino contro il coronavirus, dopo essere già entrati in possesso di moltissimi segreti commerciali di diverse aziende dislocate in tutto il mondo per il valore di svariati centinaia di milioni di dollari. L’accusa arriva direttamente dal Dipartimento di Giustizia americano, come riportato dall’Associated Press, la prima agenzia di stampa internazionale.
Sembra dunque che la Cina si stia allineando ad altri Paesi che già in passato avevano tentato di hackerare vari sistemi per ottenere informazioni sui vaccini, come la Russia, l’Iran e la Corea del Nord. Secondo quanto riportato dalle autorità americane gli hacker cinesi sarebbero stati a lavoro da diverso tempo, cercando di capire le vulnerabilità delle reti di alcuni istituti di biotecnologia, e di aziende che avevano pubblicamente dichiaro di essere coinvolte nella ricerca dell’antidoto in grado di debellare il virus responsabile della COVID-19.
Hacker cinesi tentano di rubare il vaccino
I due hacker sotto accusa sarebbereo Li Xiaoyu e Dong Jiazhi, ma per il momento non c’è certezza che le loro azioni abbiano avuto successo. L’assistente procuratore degli Stati Uniti, John Demers, ha mosso delle dure accuse alla Cina, durante una dichiarazione, sostenendo che:
“Fa ora parte di quel vergognoso club di nazioni che offre un rifugio sicuro agli hacker in cambio del loro lavoro a beneficio dello Stato. Alimentando così la fame insaziabile del partito comunista cinese per le proprietà intellettuali guadagnate duramente dalle società americane, e non cinesi, compresa la ricerca sulla COVID”.
Secondo il Dipartimento di Giustizia i due hacker avrebbero incessantemente lavorato negli ultimi due mesi per cercare di trovare delle falle nelle reti dei computer di diverse aziende impegnate nella ricerca di una cura definitiva per il coronavirus. Sembrerebbe che i due hacker abbiano svolto delle ricerche prima su una società di biotecnologie situata nel Massachussetts, e poi su una del Maryland, una settimana dopo che aveva dichiarato si star svolgendo una ricerca scientifica sul coronavirus.
Anche il vicedirettore dell’FBI, David Bowdich, si è scagliato contro il Governo cinese, sostendo che rubi le proprietà intellettuali per “rafforzare la sua economia, poi usa quel guadagno come arma per mettere a tacere qualsiasi Paese che osi sfidare le sue azioni illegali. È quello che ci aspettiamo da un’organizzazione criminale, non da un Governo”.
Vaccino sotto attacco hacker
Il vaccino contro il coronavirus è diventato probabilmente il fulcro della ricerca scientifica degli ultimi mesi, tant’è che numerosi Stati si sono adoperati per avviare numerose ricerche scientifiche, facendo nascere una vera e propria corsa alla cura. Dall’inizio delle ricerche attacchi hacker si sono ripetuti diverse volte, l’ultimo la scorsa settimana, quando Stati Uniti, Canada e Regno Unito hanno accusato un gruppo di hacker russi di spiare delle ricerche di alcune aziende.
Secondo quanto riportato dall’agenzia National Cyber Security Centre (NCSC) britannica dietro a questo attacco hacker ci sarebbe il gruppo di cyber criminali APT29, detto anche “Cozy Bear” e una piattaforma che è quasi certamente legata all’intelligence russa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA