Via libera da Ema per la messa in commercio del vaccino contro il virus sinciziale. Cos’è e a cosa serve? Ecco chi deve farlo.
Il virus respiratorio sinciziale (VRS) ha ora un vaccino. A dare il via libera è stata Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Il vaccino per il virus è indicato per la protezione passiva contro la malattia delle basse vie respiratorie (Lrtd) causata da Rsv nei neonati dalla nascita fino a sei mesi di età in seguito all’immunizzazione materna durante la gravidanza.
L’approvazione del vaccino, prodotto da Pfizer, segna un passo importante per la comunità scientifica, perché fornisce una risposta concreta a un virus respiratorio piuttosto comune e anche potenzialmente grave. Il virus viene infatti contratto da quasi tutti i bambini nei primi anni di vita, entro i quattro anni e sono possibili casi di reinfezione.
Per evitare le conseguenze più gravi del virus, che possono comportante anche complicazioni respiratorie pericolose per la vita, è stato finalmente approvato un vaccino che protegge grandi e piccoli contro il virus sinciziale.
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Cos’è il virus sinciziale?
Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è la causa principale della bronchiolite, un’infiammazione delle diramazioni bronchiali e della polmonite nei bambini. In condizioni particolari, ma non così rare, l’infezione del virus può provocare conseguenze gravi e pericolose per la vita, per esempio se il virus è contratto da neonati, prematuri o in presenza di una malattia polmonare cronica e altri patologie cardiache negli adulti (over 60).
Infatti il virus sinciziale è in grado di attaccare tanto gli adulti, quando i bambini, ma è particolarmente aggressivo solo sotto i due anni di vita e sopra i 60 anni di età. Il virus è ben presente in tutta Europa in forma epidemica, come un’influenza e colpisce soprattutto nel periodo più freddo, tra novembre e aprile, con picchi tra gennaio e marzo.
Come altri virus respiratori, il virus sinciziale si trasmette per via aerea, ma anche attraverso il contatto diretto con materiale infetto e secrezioni nasali.
Quali sono i sintomi del virus sinciziale?
Alcuni sintomi specifici permettono di riconoscere la presenza di un’infezione. Negli adulti la forma è lieve e i principali sintomi sono raffreddore, naso che cola, tosse, otite e mal di gola.
È nei casi più gravi, ovvero quando coinvolge i neonati e le persone anziane o fragili che i sintomi si fanno più aggressivi. Si riconoscono:
- tosse insistente
- febbre
- affanno
- sibili respiratori
- momenti di apnea
- rifiuto dell’alimentazione
- cianosi
- disidratazione
I segnali da non trascurare per riconoscere il virus sono proprio quelli relativi alla riduzione dell’alimentazione, gli episodi di apnea e un respiro veloce e affannato.
Vaccino contro il virus sinciziale: chi può farlo e a cosa serve
Il nuovo vaccino contro il virus sinciziale, prodotto da Pfizer, è il primo vaccino autorizzato che protegge tutti: adulti e bambini. “Ciò è particolarmente importante per i nostri bambini per i quali l’RSV è una delle principali cause di ricovero ospedaliero”, ha ricordato la Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides. Per questo si augura di vederlo usato quanto prima dagli stati membri.
Il vaccino potrà essere somministrato tanto negli adulti dai 60 anni in su, quanto nelle donne in gravidanza tra la 24 e la 36esima settimana di gestazione. È prevista una sola dose, capace di immunizzare gli individui dall’infezione del virus e dalla sua forma più grave.
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