Le prime dosi di vaccino anti Covid-19 sono arrivate in Italia. V-day europeo il 27 dicembre
Arrivate in Italia le prime dosi di vaccino Pfizer/BioNTech. Il furgone che le trasportava, scortato dai carabinieri, ha valicato il passo del Brennero alle 9.30 della mattina del 25 dicembre. Fra qualche ora dovrebbe arrivare all’ospedale Spallanzani di Roma. Come si procederà da qui in poi?
Vaccino Pfizer arrivato in Italia
Pochi giorni dopo l’autorizzazione da parte di Ema e Aifa sul vaccino anti Covid-19 sviluppato da Pfizer e BioNTech, è arrivato il primo carico di dosi destinate all’Italia. Le fiale che arriveranno a Roma il giorno di Natale sono 9.750.
Domani avrà luogo la suddivisione per Regioni, secondo uno schema già annunciato e che ha suscitato non poche polemiche, e il 27 dicembre partirà la vaccinazione. La data è stata scelta come data simbolica del V-day europeo: la somministrazione inizierà lo stesso giorno in tutta l’Unione.
Vaccinazione Italia, cosa succede adesso
La vaccinazione sarà, in un primo tempo, a chiamata e non a prenotazione. Si parte con gli operatori sanitari e il personale delle Rsa, quindi toccherà agli ospiti delle strutture e a tutta la popolazione che ha più di 60 anni (11 milioni di persone in Italia), iniziando dai più anziani. Questo per quanto riguarda la prima fase.
Nella seconda fase, invece, saranno coinvolti i lavoratori che svolgono servizi essenziali al contatto con il pubblico nei settori della scuola, dei trasporti pubblici, della sicurezza.
Fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio dovrebbe partire la campagna vaccinale di massa. A quel punto il numero dei punti di somministrazione passerà da 300 a 1.500. L’aeroporto militare romano di Pratica di Mare diventerà il cuore logistico della distribuzione, che coordinerà anche il trasporto delle dosi verso le persone che non possono raggiungere i siti, come malati e anziani.
Vaccini in vendita sul dark web
Mentre si avviano le campagne ufficiali per la distribuzione dei vaccini, un commercio laterale si sviluppa sul dark web. Lo rende noto all’agenzia di stampa Agi un gruppo di hacker, che ha scoperto centinaia di annunci di vendita di vaccini anti coronavirus su quella parte della rete non accessibile attraverso i comuni browser .
Al momento non c’è modo di sapere se si tratta davvero di dosi di vaccino. Paradossalmente, visto che le formule sono segrete, bisognerebbe richiedere un’analisi a una delle aziende produttrici.
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