È obbligatorio fare la seconda dose del vaccino? Ecco quali sono i possibili rischi per la salute e le alternative per chi decide di saltare il richiamo.
Dopo lo stop alle vaccinazioni con AstraZeneca per gli under 60 in molti si stanno domandando se sia obbligatorio fare la seconda dose di vaccino. La risposta a questa domanda è “no”, tuttavia è necessario tenere in considerazione alcuni possibili rischi in cui si potrebbe incorrere saltando il richiamo del vaccino.
Sebbene l’Agenzia Europea dei Medicinali abbia emesso il suo disco verde per la vaccinazione eterologa, ossia con due antidoti diversi per la prima e la seconda dose, si moltiplicano i dubbi dei moltissimi giovani che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca ma dovranno ricevere il candidato di Pfizer e Moderna per il richiamo. Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione, analizzando i possibili rischi e le alternative.
Vaccino Covid, la seconda dose è obbligatoria?
L’Aifa ha dato il suo benestare alla somministrazione di due vaccini diversi nei giovani under 60. Fino ad ora il vaccino è sempre stato somministrato con due dosi dello stesso candidato, ma già da diverso tempo, molti esperti avevano avanzato la possibilità di iniettare un mix di vaccini. Adesso, con i rischi di trombi nei giovani sempre più evidenti, questa possibilità è diventata l’obbligo, e agli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca sarà iniettato un vaccino diverso (Pfizer o Moderna).
Questa decisione ha fatto aumentare i dubbi e le incertezze di moltissimi giovani, che adesso si chiedono se sia obbligatorio sottoporsi alla seconda dose del vaccino, dato che al momento sulla vaccinazione eterologa la comunità scientifica continua ad essere spaccata, non essendoci molti studi al riguardo. Formalmente nessuno è obbligato a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid, per questo motivo è possibile saltare la seconda dose di vaccino qualora non si fosse convinti del mix di antidoti, ma questa scelta comporta inevitabilmente dei rischi.
Infatti è importante ricordare che decidendo di non sottoporsi alla seconda dose di vaccino si potrebbe essere non completamente protetti contro il coronavirus e soprattutto contro le varianti. Diversi studi hanno infatti dimostrato che gli antidoti hanno un’efficacia ridotta nel caso di una sola dose.
Seconda dose diversa: ci sono rischi?
Sebbene in molti siano preoccupati di ricevere una seconda dose diversa dalla prima esistono delle possibili escamotage. Superati i 90 giorni dalla prima somministrazione, spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, in assenza della seconda dose “si rischia di dover ricominciare daccapo”. In virtù di questo è possibile attendere che siano trascorsi più di 90 giorni dalla prima somministrazione e iniziare un nuovo ciclo di vaccinazione con Pfizer e Moderna.
In ogni caso è importante precisare che gli studi pubblicati fino ad oggi non hanno evidenziato alcun effetto collaterale causato dalla vaccinazione eterologo, ma anzi, pare che l’iniezione di due antidoti diversi crei una risposta migliore rispetto alla somministrazione dello stesso antidoto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA