Il vaccino Imvanex è al momento l’unico in commercio capace di contrastare il vaiolo delle scimmie. In Uk sono già partite le prime somministrazioni. Ecco per chi.
Il vaiolo delle scimmie anche se al momento non desta particolare preoccupazione sta meritando attenzione da parte delle autorità sanitarie europee. C’è chi come il Regno Unito è già partita con la somministrazione delle prime dosi di vaccino contro il vaiolo. Altre nazioni come la Francia e il Belgio ci stanno pensando ed hanno adottato intanto misure per limitarne la diffusione.
Rispetto all’esperienza del covid-19, è già presente in produzione un vaccino, approvato in Europa con il nome di Imvanex, ma anche in Usa e Canada con i nomi di Jynneos e Imvamune. Vediamo come funziona il vaccino Imvanex, a chi potrebbe essere somministrato e quali controindicazioni ci sono.
Vaiolo delle scimmie, in Uk somministrate le prime dosi di vaccino
Il Regno Unito è il primo paese a somministrare dosi di vaccino contro il vaiolo per contrastare i casi di vaiolo delle scimmie. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ne ha già acquistate 20mila dosi dalla Bavarian Nordic e ritiene sia sicuro ed efficace.
Ad essere interessati della somministrazione del vaccino le persone che hanno avuto contatti stretti con pazienti risultati positivi al vaiolo delle scimmie per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi. Ma il Regno Unito non è l’unica nazione che si sta preparando e sta pensando di adottare la stessa misura.
In Belgio sta facendo discutere la quarantena imposta per i positivi al vaiolo delle scimmie. La Francia sta valutando se introdurre il vaccino sulla scia del Regno Unito. Ma anche l’Unione Europea pare abbia prenotato dosi di vaccino Imvanex da mettere a disposizione dei paesi membri.
Vaccino Imvanex: come funziona
Il vaccino Imvanex si è mostrato in grado di scatenare una reazione immunitaria nell’organismo facendogli produrre anticorpi in gradi di impedire l’insorgere grave della malattia. Imvanex contiene una forma modificata del virus che non causa malattie nell’uomo e non può replicarsi nelle cellule umane.
Iniettato stimola la produzione di anticorpi che proteggono dal vaiolo. Siccome i due ceppi sono molto simili si crede che Imvanex sia efficace anche contro quello delle scimmie.
Vaccino Imvanex: chi deve farlo
Al momento a farlo dovrebbero essere le persone adulte che hanno avuto contatti stretti con persone risultate positive al monkeypox (vaiolo delle scimmie, ndr). Per una corretta efficacia il vaccino andrebbe somministrato entro 4 giorni dal contatto rischioso. Questa avviene tramite iniezione come tutti i più comuni vaccini.
Se in passato si è già stati vaccinati contro il vaiolo allora potrebbe servire una sola dose di richiamo da 0,5 ml. Altrimenti per i non vaccinati una seconda dose di richiamo ci sarà almeno 28 giorni dopo la prima.
Vaccino Imvanex: rischi e benefici
Detta dell’efficacia appurata del vaccino che sarebbe in grado di far produrre anticorpi all’organismo ad un livello tale da fornire protezione contro il vaiolo, non sono da sottovalutare anche i possibili rischi.
Diversi studi che hanno interessato oltre 2.000 persone tra cui pazienti affetti da HIV e dermatite atopica hanno riscontrato una risposta immunitaria pari a quella di un vaccino convenzionale. Ancora non è chiara la durata dell’efficacia del siero.
Quanto ai possibili effetti collaterali del vaccino Imvanex essi possono interessare una persona su dieci e possono essere: cefalea, nausea, dolore muscolare, stanchezza e reazioni nel sito di iniezione.
Vaiolo delle scimmie: sintomi e come si trasmette
Il vaiolo delle scimmie è un virus identificato per la prima volta nelle scimmie in cattività. Esiste da almeno 60 anni ma a seguito a recenti contagi in diverse parti del mondo, è salita di nuovo l’attenzione nei suoi confronti. Il sospetto è che non si trasmetta più da animale a uomo come prima ma anche da uomo a uomo.
Trattandosi di una novità recente, non è chiaro come si trasmetta precisamente da uomo a uomo. C’è da dire che è caratterizzato da una bassa contagiosità, quindi per trasmetterlo c’è bisogno di un incontro molto ravvicinato e prolungato con la persone infetta. Il contatto ravvicinato con mucosa, pelle e goccioline di saliva sono i maggiori indiziati.
La maggior parte dei sintomi sono lievi: febbre, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi e malessere generale oltre all’insorgenza di eruzioni cutanee. Alcune categorie di persone come bambini piccoli, anziani, pazienti immunodepressi e donne in gravidanza sono ritenute più a rischio di insorgenza di malattia grave.
Vaiolo delle scimmie: la situazione in Italia
Anche in Italia ci sono stati i primi casi di positività al vaiolo delle scimmie. Al momento sono 6 i pazienti positivi e tutti sarebbero in buone condizioni di salute.
Non c’è motivo quindi di creare allarmi anche se il sistema di sorveglianza epidemiologica nel nostro paese è ai livelli massimi di attenzione. Quanto al vaccino Imvanex non ci sono al momento indicazioni di somministrazione per i pazienti che hanno avuto contatti stretti con i positivi nel nostro paese.
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