Vaiolo delle scimmie, le regole per evitare il contagio: quali sono i comportamenti a rischio

Claudia Mustillo

26 Luglio 2022 - 13:12

È scattato l’allarme per la diffusione del vaiolo delle scimmie in Europa: ecco le regole per evitare il contagio e tutti i comportamenti a rischio.

Vaiolo delle scimmie, le regole per evitare il contagio: quali sono i comportamenti a rischio

Il vaiolo delle scimmie preoccupa l’Europa dopo che l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale e che la Commissione Europea ha dato il via libera al vaccino Imvanex, già autorizzato contro il vaiolo nel 2013. L’allarme per la diffusione del vaiolo delle scimmie è stato lanciato, inizialmente, nel Regno Unito (a maggio).

Fino ad ora sono state circa 17mila i contagiati, di cui oltre 10mila in Europa; sono 74 i Paesi interessati dalla diffusione del vaiolo delle scimmie e in Italia - secondo il bollettino del ministero della Salute - sono più di 400 i casi registrati. L’aumento dei casi era atteso, come aveva sostenuto Hans Henri P. Kluge, direttore dell’Oms per la regione europea: «La trasmissione rapida e amplificata del vaiolo delle scimmie si è verificata nel contesto della recente revoca delle restrizioni pandemiche ai viaggi e agli eventi internazionali. Il potenziale di ulteriore trasmissione in Europa e altrove durante l’estate è elevato».

La manifestazione clinica più frequente, per chi si ammala, è un’eruzione cutanea, presente nel 94,5% dei casi. Altri sintomi molto comuni sono: vomito, affaticamento, febbre, dolori muscolari, brividi, mal di gola, diarrea, mal di testa. Per i malati c’è la quarantena.

La situazione in Italia

Il vaiolo delle scimmie allarma l’Europa, dove si è registrato l’80% dei nuovi casi, un tasso molto elevato rispetto al resto del mondo. Un segnale della diffusione dell’infezione anche in paesi dove il «Monkeypox» non è endemico. La guardia è alta in Europa così come in Italia, dove comunque sono stati registrati oltre 400 casi. Adesso le indicazioni per la sorveglianza, la definizione dei contagi e le misure di controllo saranno sempre più strutturte e sistematiche, in modo da identificare ogni possibile contagio ed evitarne l’ulteriore diffusione.

Cosa sappiamo del vaiolo delle scimmie?

Come ha spiegato in un’intervista a Money.it il Prof. Bassetti «Il vaiolo delle scimmie, isolato per la prima volta nel 1958, è un virus che colpisce non solo le scimmie, ma anche altri primati e roditori. Negli anni 70 viene descritta anche la versione umana, con la trasmissione da animale a uomo. E adesso l’ultimo salto uomo-uomo. Questa ultima fase è caratterizzata da trasmissioni interumane, globalmente distribuite».

Generalmente il vaiolo delle scimmie non è molto pericoloso: il tasso di mortalità è stimato all’1% per il ceppo dell’Africa occidentale, sale al 10% per quello del bacino del Congo. È chiaro che i dati sono influenzati dal sistema sanitario delle zone per cui il tasso di mortalità può essere più alto.

I comportamenti a rischio

Ma come si trasmette il virus? La trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o liquidi biologici infetti. Il tempo d’incubazione va dai 5 ai 21 giorni. Eppure tra le vie di contagio la più indiziata - al momento - è quella sessuale: il basso numero di contagi tra le donne (appena due, in Italia) e l’elevato numero di casi registrati tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Stando a quanto riportato da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine su un totale di 528 persone infettate, 517 erano gay o bisessuali.

È importante non creare delle «categorie a rischio» dal momento che non ci sono prove evidenti sul funzionamento della trasmissione del virus. Quindi è bene che tutti prestino particolare attenzione in un periodo, come quello estivo, che non è il più indicato per arginare i contagi.

D’estate le infezioni sessualmente trasmissibili si diffondo maggiormente, motivo per cui è opportuno porre attenzione sull’attività sessuale, in particolare ai rapporti promiscui, come spiegano gli esperti. È importante evitare di avere rapporti con chi ha lesioni o sintomi che possano far sospettare di essere infetti. Come sempre, l’argine più efficace contro le malattie sessualmente trasmissibili è il preservativo.

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