Le varianti del coronavirus sono almeno 12: parola di Pregliasco

Martino Grassi

20/12/2020

Secondo il noto virologo, Fabrizio Pregliasco, esistono almeno una dozzina di variazioni del coronavirus e non stupisce che il ceppo inglese si sia diffuso così velocemente.

Le varianti del coronavirus sono almeno 12: parola di Pregliasco

Esistono almeno 12 varianti del coronavirus, ad affermarlo è Fabrizio Pergliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, che non si dice per nulla sorpreso del nuovo ceppo scoperto nel Regno Unito, che ha costretto il Paese ad un lockdown duro in vista delle festività natalizie.

Il noto virologo infatti afferma che le varianti fanno parte del normale adattamento dei virus all’ospite, l’uomo in questo caso, aggiungendo che “questo ceppo ci è riuscito, è molto furbo, diciamo così. Ha trovato un meccanismo di aggressione più efficace”.

Esistono almeno 12 varianti del coronavirus

“Di varianti ne sono state individuate già una dozzina. Quindi ce lo aspettavamo che prima o poi una avrebbe iniziato a circolare. Le differenze? È come l’altro ma più aggressivo”, ne è certo Pregliasco. Secondo il virologo inoltre il nuovo ceppo britannico non è più velocemente, “ma è più aggressivo, ha una contagiosità maggiore e quindi una capacità diffusiva maggiore ed è questo quello che preoccupa, ma non stupisce. La capacità infettante è la stessa”.

Per quanti riguarda le possibili conseguenze per il vaccino, al momento, secondo il virologo, è prematuro fare delle supposizioni di una possibile azione negativa sul processo di immunizzazione, dal momento che è necessario “vedere dove sono esattamente le variazioni genetiche e come incidono sugli anticorpi”. Pregliasco infatti precisa che questo tipo di virus non corregge gli errori di replicazione, e questi potrebbero rappresentare “rappresentare una caratteristica vantaggiosa che diventa dominante. Paradossalmente, è un po’ come una sorta di Negroni sbagliato, per intenderci, che alla fine finisce per piacere e viene bevuto anche se sbagliato e si diffonde come variante che spopola”.

Le restrizioni sono necessarie

Il virologo poi parla delle restrizioni attuate dal governo, schierandosi dalla parte di Palazzo Chigi. Secondo Pregliasco infatti, le norme di contenimento imposte per le festività natalizie sono necessarie. Ogni anno, le feste dimostrano che subito dopo parte l’ondata di influenza. Quindi, in questo momento, le misure contenitive servono. Non esiste un manuale del lockdown, non c’è un testo scientifico in proposito. Tutte le nazioni stanno provando meccanismi”.

In questo momento ogni contatto con persone non conviventi rappresenta un rischio, “ci sono sempre alte probabilità di infezione. Quello che si deve fare è ridurre le possibilità di contagio”. L’esperto conclude affermando che “il secondo lockdown, da noi ha limato la curva, ma siamo fermi lì. Quindi, in considerazione del fatto che si debbano aprire le scuole e fare la campagna vaccinale, è bene preservarsi”.

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