Ieri Juan Guaidò, leader dell’Assemblea Nazionale, si è auto-dichiarato ad interim Presidente del Venezuela. Le tensioni interne al Paese però derivano da una situazione economica allo stremo, vediamo i dati
Il Venezuela è finito nell’occhio del ciclone. Ieri Juan Guaidò, leader dell’Assemblea Nazionale (clicca qui per approfondire), si è autoproclamato ad interim Presidente del Paese. Solamente due settimane fa, Nicolàs Maduro si era insediato per un secondo mandato presidenziale, ma le forze di opposizione non hanno mai riconosciuto l’esito delle elezioni.
Non solo: i leader di diversi Stati esteri, in primis il Presidente Usa Donald Trump hanno detto di riconoscere Guaidò come il legittimo capo di Stato venezuelano. Nel Paese nel frattempo proseguono gli scontri in piazza tra i sostenitori dei due leader.
Dal punto di vista economico il Paese è in una profonda crisi che dura da anni: le mosse di Maduro per contrastare l’inflazione alle stelle, come ad esempio gli otto aumenti del salario minimo dello scorso anno, oppure la creazione di una valuta virtuale ancorata al petrolio, non hanno sortito alcun effetto.
Usd/Ves, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La valuta venezuelana nell’ultimo mese si è deprezzata di circa il 1731,31% rispetto al Dollaro: un dollaro Usa al momento vale 1.570,5844 Bolívar venezuelani.
Le stime del Fondo Monetario Internazionale: inflazione a 10milioni%
Stime dell’IMF sul Venezuela. Fonte: Bloomberg
Per comprendere la situazione economica del Venezuela si possono osservare le previsioni del Fondo Monetario Internazionale. Bisogna premettere che si tratta di stime, in quanto il Paese è in un regime dittatoriale con una chiusura quasi totale verso l’estero.
Per il 2018, il FMI ha stimato un Pil negativo del -18%, accompagnato ad un’inflazione che è andata oltre al 10.000.000% e ad una disoccupazione che a tendere - secondo l’istituto guidato da Christine Lagarde - raggiungerà punte del 40 per cento nel 2020.
La situazione sui Bond
Curva dei tassi venezuelana. Fonte: Bloomberg
Oggi i titoli di Stato venezuelani sono tra i migliori di quelli scambiati sul circuito EuroTLX. Ieri il bond Venezuela 2027, benchmark obbligazionario del Paese sudamericano, ha registrato il più robusto rialzo dell’ultimo anno, salendo di oltre dieci punti percentuali in poche ore e portandosi sui massimi livelli da maggio del 2018: un balzo che ne ha rafforzato la scalata di quasi il 40% avvenuta solo nelle ultime due settimane, di pari passo con l’intensificarsi della protesta popolare contro il secondo mandato presidenziale di Maduro.
La situazione della curva dei tassi del Paese è emblematica: la scadenza a sei mesi offre il 281,7% di interessi.
Un grafico con questa inclinazione indica che gli investitori vedono un altissimo rischio nel breve periodo. Normalmente infatti, le scadenze più lunghe offrono interessi più elevati a causa della maggiore aleatorietà degli eventi che caratterizza questo orizzonte temporale.
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