I verbali della BCE sulla riunione di dicembre sono stati resi noti, mettendo in evidenza la discussione sull’entità del PEPP. Cosa hanno svelato le minute?
BCE: i verbali del meeting del 10 dicembre scorso sono stati pubblicati, mettendo a nudo i contenuti dell’incontro.
In un momento cruciale per l’Eurozona, stretta tra la speranza dei vaccini e la preoccupazione sulla recrudescenza dei contagi, sono quindi giunte le minute della Banca Centrale Europea.
Da ricordare, dinanzi a una nuova recessione trainata da blocchi diffusi, la BCE ha approvato misure aggiuntive di stimolo il 10 dicembre, sperando di mantenere bassi i costi dei prestiti fino a quando l’Eurozona non sarà pronta a riaprire.
BCE: verbali della riunione di dicembre, PEPP in focus
La maggiore discussione dei responsabili delle politiche della Banca centrale europea è ruotata intorno alla questione dell’aumento negli acquisti di obbligazioni di emergenza.
Le riflessioni sul programma PEPP a Francoforte erano iniziate già prima della riunione di dicembre, con una proposta di acquisti aggiuntivi per un valore di 750 miliardi di euro prima. Il meeting ha invece confermato 500 miliardi in più.
Secondo quanto spiegato nei verbali, ci sono state posizioni discordanti su come agire sull’aumento del PEPP, con alcuni membri favorevoli a incrementi più moderati degli acquisti e altri che spingevano per allargare la dotazione.
Dalle minute si legge che la flessibilità del PEPP è da valutare come caratteristica fondamentale per il suo funzionamento: “È stato affermato che l’attenzione al mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli implicava un passaggio da un ritmo mensile costante degli acquisti a un adeguamento del ritmo in base alle condizioni di mercato...Questo potrebbe tradursi in una maggiore efficacia e nell’utilizzo di un ammontare inferiore rispetto all’intera dotazione nell’arco della vita del programma.”
C’è stato sostanziale accordo anche sull’importanza strategica dello strumento straordinario di acquisto dei titoli:
“Il PEPP è più efficiente di un taglio dei tassi nelle attuali condizioni di pandemia caratterizzate da elevata incertezza...I vantaggi degli acquisti PEPP hanno superato i costi potenziali. È stata ampiamente considerata una risposta adeguata e proporzionale al tipo prevalente di shock aumentare l’orizzonte degli acquisti netti nell’ambito del PEPP.”
Questo - concludono i verbali - potrebbe tradursi in una maggiore efficacia e nell’utilizzo di un ammontare inferiore rispetto all’intera dotazione nell’arco della vita del programma
L’osservazione è caduta anche sull’inflazione, mettendo in evidenza che l’obiettivo della BCE era ancora ben lontano. Nella riunione, inoltre, è emerso che un “ulteriore abbassamento dei rendimenti dai loro livelli già altamente accomodanti” non avrebbe inciso, se non marginalmente, su crescita e inflazione.
La prossima riunione a Francoforte si svolgerà il 21 gennaio e i responsabili politici dovrebbero riaffermare la politica espansiva.
BCE e scenario economico per l’Eurozona
Il rimbalzo nel terzo trimestre e le notizie incoraggianti sui vaccini hanno dato speranza pur lasciando spazio a un cauto pessimismo. Nei verbali il punto sull’Eurozona è così sintetizzato:
“la pandemia ha continuato a rappresentare seri rischi per la salute pubblica, l’area dell’euro e le economie globali. La recrudescenza nei casi Covid-19 e le misure di contenimento associate stavano limitando in modo significativo l’attività economica dell’area dell’euro, che si prevedeva si sarebbe contratta nel quarto trimestre del 2020. L’inflazione è rimasta molto bassa nel contesto della domanda debole e del rallentamento significativo dei mercati del lavoro e dei prodotti. Nel complesso, i dati in arrivo e le proiezioni hanno suggerito un impatto a breve termine più pronunciato della pandemia sull’economia e una debolezza dell’inflazione più protratta di quanto previsto in precedenza.”
Come affermato ieri, 13 gennaio, da Christine Lagarde, alcuni elementi di incertezza di dicembre sono stati superati positivamente, come l’accordo Brexit e le elezioni USA.
Resta ancora alta, però, come sottolineato dai verbali BCE, l’allerta epidemia.
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