Verbali BCE della riunione di ottobre in focus: svelati i dettagli sulle minute dell’ultimo incontro, cruciale per capire le prossime mosse contro la crisi.
Verbali BCE in primo piano: i dettagli sulla riunione del 29 ottobre sono stati resi noti.
Le minute dell’incontro dei funzionari di Francoforte arrivano in un momento cruciale per il futuro economico dell’Eurozona.
La pandemia ha ripreso forza tra i Paesi della moneta unica, costringendo i Governi a nuove restrizioni, con effetti sul commercio, la produzione, l’occupazione. Il quarto trimestre 2020 e l’inizio 2021 sono visti al ribasso sul fronte della crescita.
La governatrice Lagarde ha più volte e recentemente sottolineato che questa seconda ondata autunnale avrà ripercussioni pesanti sulle prospettive di ripresa. Per questo, le indicazioni della riunione BCE del 29 ottobre sono state chiare: a dicembre ci saranno nuovi stimoli.
Cosa hanno svelato i dettagli dei verbali della Banca Centrale Europea?
Verbali BCE di oggi confermano scenario negativo
La riunione del 29 ottobre ha rimandato all’incontro di dicembre ogni nuova valutazione e decisione sugli strumenti di sostegno all’Eurozona. Con una certezza: ci saranno nuovi stimoli e l’analisi sarà molto attenta e dettagliata, considerando lo scenario ancora piuttosto incerto.
Nel dettaglio, dalle minute è emerso che il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha osservato possibili effetti della pandemia più duraturi del previsto. Ciò avrà un impatto sul lato della domanda e dell’offerta, riducendo il potenziale di crescita dei Paesi.
I funzionari hanno sottolineato che l’inflazione principale dovrebbe rimanere in territorio negativo per un periodo più lungo di quanto previsto nelle proiezioni di settembre.
Allerta sulle stime relative all’occupazione, che dovrebbe contrarsi ulteriormente, con un’ampia quota di posti di lavoro a rischio.
In focus il PEPP
La BCE ha comunque rassicurato: il consiglio direttivo è in grado di agire in qualsiasi momento, se necessario.
La cosa da notare è che i responsabili politici vedono la flessibilità del PEPP la condizione essenziale per il suo continuo successo e intendono aspettare la risposta degli stimoli fiscali prima di agire. Più acquisti di obbligazioni potrebbe non avere lo stesso impatto adesso, secondo le indicazioni delle minute.
Dai verbali BCE è rimasto il focus sul PEPP come strumento valido di intervento in un tempo straordinario colpito dalla epidemia.
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