La Fed ha pubblicato i verbali relativi alla riunione di politica monetaria che si è svolta il 30 aprile e il 1° maggio 2019. Ecco i dettagli più significativi emersi dalle minute rilasciate dalla banca centrale statunitense
La Federal Reserve, pochi istanti dopo le ore 20:00, ha rilasciato le Minute relative alla riunione FOMC che si è tenuta il 30 aprile e il 1° maggio, nella quale il Board aveva deciso di lasciare invariati i tassi di interesse.
I verbali dell’ultima riunione della politica della Fed, pubblicati questa sera, hanno evidenziato che i funzionari del FOMC sono ampiamente a loro agio con l’attuale politica monetaria: al momento non si prevedono mosse sui tassi di interesse.
Cosa è emerso dai verbali Fed
Dai verbali della Fed è emerso che, nonostante le condizioni economiche e finanziarie globali siano in miglioramento, «l’approccio della Banca centrale rimane attendista», hanno detto i membri votanti del Federal Open Market Committee.
I membri del FOMC sono a proprio agio con la loro posizione «paziente» sui tassi di interesse e concordano con il fatto che può durare ancora per «un po’ di tempo».
Tuttavia, i funzionari si sono divisi sulle prospettive per il costo del denaro. Alcuni funzionari hanno detto che l’economia si stava evolvendo come pensavano. Altri invece ritengono che una maggiore produttività potrebbe significare un maggiore risparmio economico rispetto a quanto potrebbe suggerire il basso tasso di disoccupazione.
Riguardo l’inflazione, molti hanno affermato che le recenti letture deludenti sono state transitorie, concordando con la valutazione del Presidente, Jerome Powell. Alcuni funzionari hanno espresso preoccupazione per il rischio di letture di bassa inflazione che portano a minori aspettative di inflazione futura, ma questi funzionari non hanno chiesto esplicitamente una riduzione del tasso di interesse.
«I membri osservarono che un approccio paziente per determinare gli aggiustamenti futuri alla fascia obiettivo per il tasso dei federal funds rimarrebbe probabilmente appropriato per qualche tempo, specialmente in un contesto di moderata crescita economica e pressioni inflazionistiche ridotte, anche se le condizioni economiche e finanziarie globali continuassero a migliorare», si legge nel verbale.
Oltre alla politica dei tassi d’interesse, c’è stata una lunga discussione, ma nessuna decisione, su quali tipi di Treasury dovrebbero essere mantenuti dalla banca centrale. In particolare si discute se la Fed debba detenere principalmente titoli a breve termine o un portafoglio che rifletta l’emissione in sospeso di tale debito da parte del Dipartimento del Tesoro.
I funzionari hanno detto che questa discussione sarebbe parte della revisione interna della strategia di politica monetaria. I funzionari si riuniranno a Chicago nei primi giorni di giugno per discutere se un obiettivo del tasso di inflazione annuo del 2% sia l’approccio giusto per guidare l’economia. Non è prevista alcuna decisione sulla modifica del quadro politico fino all’inizio del 2020.
La reazione del mercato alle minute del FOMC
I titoli statunitensi sono rimasti sotto pressione a seguito della pubblicazione dei verbali della riunione di politica monetaria conclusa all’inizio di questo mese. Il Dow Jones Industrial Average, cede lo 0,19% a 25.796 punti, mentre l’indice S&P 500 lo 0,09% a 2.857 punti. Il Nasdaq Composite perde invece lo 0,15% a 7.760 punti. Il cambio EUR/USD, invece, al momento si attesta a 1,1161, in rialzo dello 0,03%.
Il seguente contenuto è stato redatto prima dell’avvenuta pubblicazione dei verbali Fed di mercoledì 22 maggio 2019.
Verbali Fed: cosa aspettarsi?
Nel precedente meeting della Banca centrale Usa, tenutasi tra il 30 aprile e il 1° maggio hanno lasciato invariati i tassi di interesse Usa e segnalato che non c’è grande propensione ad un aggiustamento a breve, anche se prima delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.
A maggio il Presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, ha detto che non c’era un «forte argomento» né a favore di un taglio né di un rialzo del costo del denaro.
Nei giorni scorsi alcuni membri del FOMC hanno messo l’accento su due punti: un tasso di crescita tendenziale dell’economia statunitense, che non supera il 2% e l’esclusione di qualsiasi possibilità di rialzo dei tassi.
Per molti analisti ed investitori, il costo del denaro dovrà necessariamente scendere per dare un nuovo impulso all’economia, rammendando che la Federal Reserve ha tra i suoi obiettivi statutari il controllo dei prezzi, ma sopratutto la piena occupazione.
Hurada (BoJ): probabile necessità stimolo monetario
Anche dalla Banca del Giappone, il membro Yutaka Harada ha detto la sua sulla probabile necessità di un possibile ricorso allo stimolo monetario. Harada vede assai concreti i rischi di downside, precisando inoltre come consumi interni e spese per il capitale abbiano compensato al momento il calo della domanda internazionale.
Effettivamente il dato sul saldo commerciale del Giappone si è rivelato molto peggiore delle previsioni e la chiusura di Tokyo, come il resto dell’ Asia, dimostra di non aver agganciato il recupero di Wall Street. Questo è un evidente segnale che i dubbi restano.
Bullard (Fed St. Louis): Fed potrebbe tagliare tassi se inflazione continua a deludere
In un discorso preparato per la platea del Foreign Correspondents’ Club a Hong Kong, James Bullard, Presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, ha sottolineato che il rischio che la Fed non centri l’obiettivo di un’inflazione al 2% e la guerra commerciale sono le due principali sfide per il Federal Open Market Committee (clicca qui per approfondire).
«Un’ulteriore debolezza dell’inflazione potrebbe spingere la Federal Reserve Usa a tagliare i tassi di interesse anche se la crescita economica mantiene il proprio slancio», ha dichiarato Bullard.
«Un aggiustamento verso il basso della politica dei tassi anche con condizioni dell’economia reale relativamente buone potrebbe aiutare a mantenere la credibilità del target di inflazione del FOMC andando avanti. Una decisione sui tassi di questo tipo potrebbe diventare un’opzione più attraente se i dati dell’inflazione continuano a deludere», ha inoltre precisato il Governatore della Fed di St. Louis.
Mercato obbligazionario cauto in attesa dei verbali Fed
La situazione dei mercati obbligazionari si presenta calma in attesa di quanto emergerà dai verbali di questa sera, purché queste ultime non alludano a significati opposti a quanto gli operatori si potrebbero aspettare.
Come affermano anche gli esperti di Unicredit, la politica monetaria della banca centrale statunitense dovrebbe continuare a dipendere fortemente dai dati macroeconomici. Per quanto riguarda il Vecchio Continente, oggi si evidenzia una rinnovata forza del decennale italiano, mentre lo spread rimane a ridosso dei 270 punti base.
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