È iniziata l’epidemia di bronchiolite, con il primo caso autoctono di virus sinciziale nei bambini in Italia. Ecco come riconoscerlo dai sintomi, quali sono i rischi e come prevenire il contagio.
L’ospedale Bambino Gesù di Roma aveva già avvertito sui rischi dell’epidemia di bronchiolite, che quest’anno ha cominciato a diffondersi con i primi contagi con anticipo rispetto alla solita stagionalità. Finora si era sempre trattato di casi provenienti dall’estero, ovvero contagi d’importazione, ma arrivati ormai a novembre ecco il primo caso autoctono.
Un neonato di 3 mesi è stato ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, contagiato dal virus sinciziale respiratorio. Ad annunciarlo Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie (Smri), avvertendo che: “sta cominciando l’epidemia stagionale da virus sinciziale respiratorio Vrs”.
Come sottolineato dagli specialisti, il virus sinciziale è allarmante soprattutto nei primi mesi di vita e non è disponibile ancora il nuovo anticorpo per la terapia. Ecco perché è ancora più importante sapere come riconoscerlo e quali sono i sintomi, in modo da agire tempestivamente e scongiurare le complicazioni. Prima di tutto, però, resta fondamentale la prevenzione.
Cos’è il virus sinciziale Vrs e quali sono i rischi
Il virus sinciziale respiratorio (Vrs) è un agente virale che causa buona parte delle infezioni a carico dell’apparato respiratorio ed è la prima causa di bronchiolite e polmonite nei bambini fino a 2 anni. La grande diffusione di questo virus fa intuire che le conseguenze non sono necessariamente dannose, tanto che quasi tutti i bambini lo contraggono almeno una volta entro il 4° anno, spesso già nei primi 12 mesi di vita.
Il contagio, peraltro, non garantisce l’immunità ma permette soltanto di accusare l’infezione con sintomatologie più lievi. Il primo contagio, infatti, passa facilmente dall’infezione a carico dell’apparato superiore (naso e gola) all’apparato respiratorio inferiore con bronchioliti (infezioni acute respiratorie, causate nel 75% dei casi dal Vrs) e polmoniti.
Si tratta comunque di un virus caratterizzato dalla stagionalità, tanto da diffondersi nel periodo invernale con epidemie annuali, talvolta colpendo anche gli adulti e fa parte della tridemia di questo inverno. Nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, ma può manifestarsi gravemente nei soggetti più esposti:
- Lattanti fino a 6 mesi;
- bambini nati prematuri;
- bambini con gravi disturbi come malattie cardiache, asma, fibrosi cistica, disturbi neuromuscolari o soppressione del sistema immunitario.
Soprattutto per questi bambini, il virus “può dare luogo a forme gravi” ha sottolineato Fabio Minulla. Nei soggetti a rischio l’infezione rischia di far sviluppare distress respiratorio grave, con manifestazioni potenzialmente fatali. La bronchiolite nei bambini si manifesta con:
- Difficoltà respiratoria e periodi di apnea;
- aumento della frequenza del respiro;
- respiro sibilante;
- scarsa reattività;
- cianosi centrale;
- tosse insistente;
- disidratazione;
- difficoltà ad alimentarsi e difficoltà nella suzione dal seno o dal biberon.
Si tratta delle manifestazioni più severe, che sono più frequenti nei bambini a rischio e si sviluppano in genere solo dopo la sintomatologia iniziale, con una distanza media di un paio di giorni. Il decorso, però, è tutt’altro che graduale e anzi le manifestazioni possono aggravarsi nel giro di un paio di ore.
Come riconoscere il virus sinciziale
Nei bambini più grandi e negli adulti il virus sinciziale respiratorio passa facilmente inosservato insieme ai malanni stagionali, con rinite, faringite e tosse. I sintomi tipici, che si presentano di norma 3/5 giorni dopo il contagio, sono quindi quelli noti:
- Naso che cola;
- febbre;
- tosse (compare simultaneamente alla rinorrea o a una distanza massima di 3 giorni);
- respiro sibilante;
- otite media;
- mal di gola.
Seguono poi, salvo risoluzione, i sintomi delle infezioni alle vie aeree inferiori:
- Dispnea;
- rientramenti della parete toracica;
- difficoltà ad alimentarsi.
Nei lattanti che hanno meno di 6 mesi il primo sintomo è spesso rappresentato dall’apnea.
Prevenzione e trattamento del virus sinciziale respiratorio
Come anticipato, non c’è ancora una terapia specifica per la cura delle infezioni da Vrs. O meglio, è stato individuato un anticorpo ma è indicato solo per i bambini con gravi comorbilità. Per ora, si è in attesa del secondo anticorpo monoclonale per la terapia, perciò la cura si concentra sulla sintomatologia presentato.
Vengono quindi somministrati i farmaci ed eseguiti i trattamenti necessari ad alleviare i sintomi anche in via domiciliare, mentre i casi più gravi di bronchiolite e polmonite necessitano delle cure ospedaliere. Soprattutto i bambini più piccoli, infatti, possono necessitare della somministrazione di ossigeno e di medicinali per la disostruzione delle vie aeree, oltre all’alimentazione endovenosa o con sondino.
Un ruolo fondamentale è giocato dalla prevenzione primaria, così come sottolineato da Minulla, che invita i genitori ad adottare semplici ma efficaci precauzioni:
- Lavarsi spesso le mani;
- tenere i più piccoli lontani da fratelli o altri bambini influenzati;
- preferire ove possibile l’allattamento al seno;
- evitare il fumo di sigaretta e in genere l’inquinamento indoor.
In caso di contagio, sarà necessario seguire gli accorgimenti consigliati dal medico per favorire la guarigione dell’infezione. Nel migliore dei casi non serveno nemmeno terapie farmacologiche, ma ovviamente questo dipende dal parere pediatrico, basato sulla gravità dell’infezione del bambino e delle sue condizioni di salute.
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